I luoghi del pensiero: Paolo Pagani alla biblioteca Bertoliana

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Dove nascono le idee? Hanno qualche rapporto con i luoghi che le fanno, e le hanno fatte nascere? Questi sono i quesiti che ispirano il libro di Paolo Pagani, I luoghi del pensiero, che verrà presentato venerdì 15 novembre alla Biblioteca Bertoliana di Vicenza, Palazzo Cordellina, (contrà Riale 12) alle 17.30.

Nella Giornata mondiale della filosofia, istituita dall’Unesco per promuovere il dibattito filosofico e per alimentare il pensiero critico, indipendente e creativo, la collaborazione tra Biblioteca Bertoliana, Neri Pozza editore e Il Giornale di Vicenza porta in città il giornalista, scrittore e caporedattore di Sky Paolo Pagani, che sa parlare di filosofia con scrittura sicura, calda e accattivante partendo dai luoghi che l’hanno generata. A presentare l’autore saranno presenti l’architetto Chiara Visentin, Presidente della Biblioteca Bertoliana, e Massimiano Bucchi, scrittore, sociologo e docente all’Università di Trento.

«Un doppio onore per la Bertoliana – spiega il comunicato del settore antico biblioteca Bertoliana – da un lato per la possibilità di presentare il libro di Pagani nella Giornata mondiale della Filosofia, dall’altra per ospitare per la prima volta nella sua sede un sensibile scrittore come Bucchi, che da sociologo ritiene «assolutamente interessante affrontare in questa occasione il tema del genius loci, di come lo spirito dei luoghi imponga un carattere indelebile nella produzione delle idee».

I luoghi del pensiero parla di filosofi, delle loro vite e dei luoghi in cui hanno abitato. È perciò una originale cartografia intellettuale che racconta la storia delle idee e la loro genesi. Partendo da Spinoza, nel Seicento olandese, Paolo Pagani risale il tempo e lo spazio fino a Thomas Mann, inseguendo e spiando nel loro lavoro quotidiano e nell’impegno di una vita grandi filosofi e scrittori, muovendosi fra stati, città, paesi, borghi, piccoli abitati, baite, stanze in affitto, monti e mari, dal Sud al Nord dell’Europa, sino agli Stati Uniti. Secondo Pagani certi pensieri potevano essere concepiti solo lì dove sono materialmente nati. Perché c’è un’aura speciale in certi luoghi, un linguaggio non detto che si impara ad ascoltare.

Pagani ha inoltre pensato a un’Europa che, in troppi casi, dobbiamo rimpiangere. Mentre attraversiamo un periodo buio, pieno di incognite critiche, fatto di un presente difficile e di un futuro imperscrutabile ma preoccupante, Pagani ha creduto necessario compiere, con la pazienza e la passione di un tessitore di storie, una ricognizione di luoghi e pensieri dei quali occorre tenere viva la memoria.