Dieci Martiri, ritorna parola Resistenza e il Gruppo “25 Aprile Città di Vicenza” ricorda l’odio verso Liliana Segre

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Liliana Segre
Liliana Segre

In occasione dell’eccidio compiuto dai nazifascisti a Ponte dei Marmi a Vicenza, il Gruppo di lavoro “25 Aprile Città di Vicenza” ha redatto un appello che pubblichiamo di seguito a questa premessa inviata dai componenti del Gruppo 25 Aprile Pio Serafin, Angelo Tonello, Davide Giacomin e Giovanni Rolando.

“In questi giorni così densi di significato e richiamando anche la vicenda della Commissione che ha presso il nome di Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto, e alla quale è stata assegnata la scorta. E’ importante la nostra iniziativa a Vicenza che fa seguito al nostro impegno per la commemorazione del giorno della Liberazione, da cui il nome del nostro Gruppo 25 Aprile impegnato sui temi della memoria per affermare i valori di libertà democrazia, uguaglianza e solidarietà tra i popoli.

E’ per questo, inoltre, che sollecitiamo, ancora una volta, l’Amministrazione comunale alla posa delle Pietre d’inciampo, a posizionare le lapidi murarie agli edifici dell’ex carcere di  S. Biagio ed ex caserma di  S. Michele, in memoria della deportazione dei 70 vicentini nei lager nazisti e di cui solo 4 fecero ritorno. Fra questi sopravvissuti  il solo Gino Massignan, accademico Olimpico, che di recente ha compiuto 100 anni. E continuiamo a sollecitare chi è oggi alla guida della città e tutti i consiglieri comunali di tutti i gruppi politici e di liste civiche affinché si programmi, per la prima volta dalla Liberazione nella nostra città, una cerimonia  per la commemorazione ufficiale di quel tragico evento. Importantissimo sarebbe promuoverla per il prossimo  Giorno della Memoria di gennaio 2020.

Ed aderiamo con profonda convinzione all’ iniziativa dei consiglieri e Gruppi di opposizione in Consiglio comunale per l’attribuzione della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre.

Abbiamo preso visione, con attenzione, del testo del cartoncino e manifesto con cui l’Amministrazione invita la popolazione  alla manifestazione di commemorazione dell’eccidio dei Dieci Martiri che si terrà sabato mattina 16 novembre al ponte dei Marmi per il 75° anniversario.. Confrontato con il testo del 74° anniversario, 10 novembre 2018,  registriamo  che è stato riportato il testo originario degli anni precedenti : “eccidio compiuto dai nazifascisti”  e  nel quale si  “riafferma il proposito di voler operare in difesa dei Valori della Resistenza, per la pace e per il progresso civile e sociale”.

C’erano state polemiche l’anno scorso per il mutamento del testo. Con forti prese di posizione di tantissimi cittadini e forze politiche e del mondo del civismo democratico. Che sono servite a far recedere da una decisione  sbagliata.

Con soddisfazione registriamo questo ritorno al futuro dell’Amministrazione.

Il testo dell’appello del Gruppo “25 Aprile”

L’11 novembre 1944 al Ponte dei Marmi i nazifascisti trucidavano a raffiche di mitra per rappresaglia le dieci giovani vite di Walter Carta, Livio Gemmo, Rino Festini, Angelo Menardi, Guido Molon, Aldo Montemezzo, Massimiliano Navarrini, Silvio Paina, Luigi Pasqualin, Renato Mastini. Originari dei Colli Euganei, giovani di Albettone, Rovolon, Villaga, catturati o perché partigiani o perché renitenti alla leva o perché semplici sbandati. Un camion delle SS li aveva portati lì dal carcere di Padova e lì furono fucilati. Sabato 16 novembre la città li ricorderà con una commemorazione davanti al monumento eretto sul luogo dove caddero i dieci martiri.

Ettore Gallo –vicentino di adozione, partigiano, presidente della Corte costituzionale, il più votato nel tredicesimo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica nel 1992- rievocò quell’eccidio davanti al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro il 19 marzo 1995 in occasione della cerimonia di conferimento alla città di Vicenza della seconda medaglia d’oro affermando che esso fu “un esempio classico di inumana rappresaglia, proibita già allora dalle leggi di guerra e dalle Convenzioni internazionali, come si dimostrò poi nei processi per la strage delle Fosse Ardeatine, perché mancava il nesso che legasse quei giovani alle attività vicentine da loro ignorate.”

Nel ricordare il sacrificio di quelle vittime vogliamo ripetere, tali e quali, le parole di Angela Merkel nel lager di Dachau che valgono sicuramente anche per i Dieci Martiri di Vicenza: “Quanto qui accadde torna nel presente, con tutta la sua carica di monito e memoria. Noi lottiamo e dobbiamo lottare decisi e determinati contro ogni forma di antisemitismo, razzismo ed estremismo di destra, e sosteniamo e dobbiamo sostenere quelle sfide di coraggio civile e di impegno volontario.

Per noi è dovere sapere e ricordare quanto qui accadde: il ricordo e la memoria devono essere tramandati di generazione in generazione.”

Questo monito vale ancora di più dopo l’astensione in Senato delle destre della Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia del 30 ottobre sulla commissione parlamentare contro l’antisemitismo, il razzismo, l’odio proposta da Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta alla camere a gas di Auschwitz-Birkenau dove era stata deportata quando aveva 14 anni, alla quale adesso è stata assegnata una scorta per le continue minacce che continua a ricevere.

A condannare quell’astensione sono state soprattutto le parole del presidente della Repubblica pronunciate il giorno dopo: “Non abbassare mai la guardia e non sottovalutare i tentativi che negano o vogliono riscrivere la storia contro l’evidenza allo scopo di alimentare egoismi, interessi personali, discriminazione e odio.”