Processo BPVi 12 novembre, i periti Castelli, Parisi e Tasca: “baciate” per almeno 414 milioni deliberate dal cda di Zonin, discutibili valutazioni di Bini

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Ieri al banco dei testimoni del processo BPVi c'erano la dott.ssa Lara Castelli (commercialista e revisore legale dei conti), il dott. Gaetano Parisi (direttore Banca d’Italia e autore anche delle perizie su Veneto Banca di cui, però e ovviamente, non ha voluto parlare con i giornalisti salvo una generica conferma di quanto apparso sui media) e il prof. Roberto Tasca (Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari Università degli Studi di Bologna).

A loro si erano affidati i pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi per una prima, sostanziosa perizia di ben 338 pagine risalente al 29 Giugno 2017, per poi richiudere recentemente una seconda, di precisazioni, di circa 12 pagine e messa ieri agli atti del collegio presieduto da Deborah De Stefano con giudici a latere Elena Garbo e Camilla Amedoro.
Il quesito a cui i tre periti erano chiamati a rispondere era testualmente il seguente
"esaminati gli atti e la documentazione contenuta nel fascicolo delle indagini preliminari, ed eventualmente acquisita - se necessaria - ogni altra documentazione utile presso la S.p.A. BANCA POPOLARE di VICENZA, od altre società del medesimo Gruppo bancario, i consulenti tecnici:

1. accertino l'esistenza di finanziamenti concessi alla clientela - sotto qualunque forma tecnica - dalla BANCA POPOLARE di VICENZA, da BANCA NUOVA e da BPVI FINANCE, utilizzati, in tutto o in parte, direttamente o indirettamente, per l’acquisto di azioni BPVi sul mercato secondario, ovvero per la sottoscrizione delle azioni BPVi in occasione delle operazioni di aumento di capitale compiute negli anni 2013 e 2014 (e/o delle obbligazioni convertibili emesse in abbinamento alle azioni di nuova emissione nell'aumento di capitale 2013), quantificando la consistenza di tale fenomeno a partire dalla data del 30.6.2012 e, successivamente, con cadenza trimestrale sino alla data del 31.3.2015; 

2. accertino l'esistenza di operazioni di vendita con patto di ri-acquisto su azioni BPVi, quantificando la consistenza di tale fenomeno a partire dalla data del 30.6.2012 e, successivamente, con cadenza trimestrale sino alla data del 31.3.2015; 

3. determinino, a livello individuale e consolidato, in considerazione dei risultati emergenti dall'analisi di cui ai punti precedenti, l'entità del patrimonio di vigilanza della Banca e il livello dei coefficienti patrimoniali prudenziali alla data del 30.6.2012 e, successivamente, con cadenza trimestrale, sino al 31.3.2015, evidenziando gli eventuali scostamenti rispetto a quelli comunicati all'Autorità di Vigilanza nel medesimo periodo, anche con riferimento ai requisiti minimi regolamentari e alle eventuali soglie prudenziali indicate dalla Banca d’Italia o dalla Banca Centrale Europea; 

4. compiano la stima del valore della azione BPVi alle date del 31.12.2012, 31.12.2013 e 31.12.2014, anche considerando l'entità del fenomeno di assistenza finanziaria all’acquisto/sottoscrizione del medesimo titolo e dell’importo complessivo delle stesse azioni BPVi assistite da patti di riacquisto, evidenziando inoltre eventuali profili di anomalia e/o di difformità rispetto alle migliori prassi valutative contenute negli elaborati dell'esperto incaricato dal consiglio di amministrazione della Banca ai fini della formulazione della proposta prevista dall'art. 2528 c.c. e dall'art. 6 dello Statuto sociale; 

5. evidenzino, inoltre, gli effetti che il fenomeno di assistenza finanziaria all'acquisto/sottoscrizione di azioni BPVi ha determinato sul funzionamento ed andamento del mercato secondario dei medesimi titoli a partire dalla data del 30.6.2012 e, successivamente, con cadenza trimestrale sino alla data del 31.3.2015. 

Riferiscano infine, i Consulenti Tecnici ogni altra circostanza e valutazione utile ai fini di Giustizia”. 

Nelle 338 pagine originarie più quelle dell'addendum recente sono analizzati conti e movimenti, 1300 delibere e 56 mila file in cui i periti hanno riscontrato capitale finanziato (le "baciate" come si suole dire con termine non tecnico) per 1,2 miliardi (e non i... solo 80 milioni che sarebbero quelli residui di Veneto Banca per 5 reati su 9).

Di questi 1.2 miliardi gli acquisti finanziati deliberati dal cda Bpvi, e, quindi, anche da Gianni Zonin, sono 414 milioni, un terzo del totale che, però, sale al 57% aggiungendo anche i 106 milioni avallati dal comitato crediti e i 108 dalla revisione crediti.

E un'altra sferzata alle tesi delle difese i tre periti le danno affermando che «nel 64% dei casi di acquisti finanziati il 90% era utilizzato per comprare azioni Bpvi» per un controvalore di oltre 963 milioni mentre i finanziamenti "baciati" residue erano destinati alla sottoscrizione di obbligazioni, il tutto con riferimento a 965 posizioni.

Giovedì toccherà ai difensori provare a smontare le tesi dei periti.

Nel video integrale della deposizione al processo BPVi dei tre periti, che proponiamo di seguito, molte altre sono le testimonianza qualificate e interessanti, non ultimo quelle sulle discutibili valutazioni del prof. Mauro Bini sul valore delle azioni a cui hanno prestato fede decine di migliaia di sottoscrittori poi azzerati...

Nota

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Ricordiamo che oltre che i verbali di udienza costantemente aggiornati su bankileaks.com sezione Documenti & Files Premium, proponiamo i video integrali in tempo quasi reale e in esclusiva del processo BPVi su questo mezzo, tempo dopo (tipicamente entro 15-30 giorni) gratuitamente sul nostro canale YouTube e sul canale streaming VicenzaPiu.tv & LaPiu.Tv (qui il nostro palinsesto) visibile su Pc e tramite l’omonima App disponibile gratuitamente per l’ambiente iOs e Android.

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