Teatro pieno a Vicenza per il lancio della campagna elettorale, Otello Dalla Rosa: “Ai vicentini diciamo: siamo dalla tua parte”

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“Al centro di tutto c’è la città, con i suoi problemi, le sue bellezze, la domanda di buon governo. Insieme possiamo scrivere una nuova stagione per Vicenza e possiamo davvero dire a ciascun vicentino: noi siamo dalla tua parte”. Così il candidato sindaco Otello Dalla Rosa ha concluso il suo discorso per il lancio della campagna elettorale dal palco del Teatro Comunale di Vicenza. Un teatro i cui oltre 900 posti a sedere non sono riusciti a contenere tutti i vicentini accorsi per l’evento.
“Quartieri, ambiente e sicurezza sono le parole chiave intorno a cui costruire la qualità della vita quotidiana della nostra città – ha sottolineato Dalla Rosa -. I quartieri sono i luoghi in cui viviamo e per questo vanno curati a partire dalle piccole cose, ma anche con forme innovative che promuovano la partecipazione, che migliorino i servizi sociali, che valorizzino le scuole e amplino l’accessibilità degli spazi a tutti. L’ambiente è l’emergenza del nostro tempo e da qui passa il futuro dei nostri figli. Serve una mobilità più snella, con una rete di piste ciclabili interconnesse, accordi pubblico-privati per la gestione dei parchi, lo stop al consumo del suolo e la riqualificazione delle aree oggi abbandonate. La sicurezza è una priorità per la quale serve un impegno raddoppiato, anche con l’uso di nuove tecnologie, una nuova illuminazione pubblica, l’integrazione di sensori e telecamere, il poliziotto di quartiere in alcune aree della città”.
“Dobbiamo però avere anche uno sguardo proiettato verso il futuro – ha aggiunto -. Un futuro che passa attraverso l’Università, le imprese, la cultura e quello straordinario patrimonio artistico e architettonico, a cui si aggiungerà la nuova Bertoliana”.
Otello Dalla Rosa ha concluso una serata che si è aperta con il candidato che è dovuto uscire dal teatro per scusarsi e ringraziare i tanti che non sono riusciti ad entrare in sala perché i posti erano già esauriti. Ad aprire gli interventi è stato il sindaco Achille Variati che ha evidenziato che “un sindaco deve conoscere il territorio, deve guadagnarsi sul campo l’autorevolezza, lavorando sulla fiducia e l’uguaglianza, deve assicurare ai cittadini una guida solida, onesta, sana”. È stato quindi dato spazio a testimonianze ed esperienze su alcune delle sfide che oggi le città si trovano ad affrontare: Marino Moro di M31 ha parlato di smart city mentre l’esperto in meteorologia Marco Rabito ha guardato all’impegno che deve essere rivolto all’ambiente; l’ex sindaco di Marano Vicentino Piera Moro si è quindi soffermata sui temi del welfare e dei servizi sociali introducendo il concetto di comunità, concetto protagonista anche dell’intervento sulla partecipazione e la cittadinanza proposto dalla psicologa e mediatrice Monia Paita.
Prima di Otello Dalla Rosa sono quindi saliti sul palco gli altri due protagonisti delle primarie di dicembre: Jacopo Bulgarini d’Elci e Giacomo Possamai. Il vicesindaco di Vicenza ha ribadito “la necessità di non tornare indietro rispetto ai valori, allo spirito, alle conquiste di una città oggi più aperta, più viva, una città che crede nel futuro. Di non tornare indietro a un’idea di amministrazione che si crede padrona della città. Perché Vicenza ha un solo padrone: i vicentini”. Giacomo Possamai ha ricordato invece il percorso delle primarie: “una bellissima pagina di politica vera, che ha coinvolto la città e dalla quale è nata una squadra coesa e unita attorno al futuro di Vicenza. Ora ci aspetta una grande battaglia e una campagna elettorale difficile e probabilmente controvento. Una battaglia da combattere assieme”.
E proprio il percorso fatto e l’unità della squadra sono state più volte rimarcate negli interventi, anche per contrasto con quello che sta accadendo nel centrodestra: “Siamo una coalizione forte perché unita, in grado di assumersi il governo della città perché responsabile, solida e concreta – ha detto Dalla Rosa nel suo intervento -. 6.400 vicentini hanno dimostrato che quando si può decidere la gente partecipa. Che la politica si costruisce anche, e meglio, dal basso. Tutto l’opposto di quanto sta avvenendo nel centrodestra dove il candidato per Vicenza verrà deciso dai partiti, nelle segrete stanze romane o veneziane”.