Crac BPVi, scattano i primissimi sequestri conservativi a carico degli imputati. Ad un mese (ieri 19 marzo) dal via libera del giudice che ha autorizzato i sigilli sono state depositate in Conservatoria a Vicenza le trascrizioni dell’ordinanza. Il che significa rendere effettivi i sequestri, i primi di una serie. Si parte con terreni e immobili nel Vicentino dell’ex presidente Gianni Zonin e dell’ex consigliere del cda ed ex presidente di Confindustria Vicenza Giuseppe Zigliotto (nel video Claudio Gatti del Sole 24 Ore ricostruisce le “bolle” di Zonin con i servizi soprattutto di VicenzaPiu.Tv, ndr).
«Ho rotto gli indugi e dato inizio alle azioni esecutive che i soci si aspettavano», spiega l’avvocato Michele Vettore di Vicenza, che difende 41 soci e che si è visto accordare dal giudice «sigilli» per 3,8 milioni di euro.
E alcuni legali dei risparmiatori hanno già iniziato le ricerche oltre confine. «Bisogna arrivare ad aggredire il più possibile mobili e immobili, in Italia e all’estero, perché sarà più facile in futuro ottenere risarcimenti», spiega l’avvocato vicentino Renato Bertelle che assiste 220 ex azionisti e che ha ottenuto dal giudice sequestri per 15,5 milioni di euro. È già al lavoro per procedere con le trascrizioni e «congelare» case, conti correnti e quote societarie. «Bisogna bloccare i beni prima che siano dispersi» spiega Bertelle. È già accaduto ma è anche vero che il giudice Roberto Venditti – che finora ha concesso sequestri per 260 milioni – ha dato il via libera a bloccare non solo i beni degli imputati ma anche di mogli e figli a cui erano stati ceduti. Identificare il patrimonio estero di Zonin non sarà facile, ma i legali delle parti civili ci provano, a partire da Sergio Calvetti che ha già mosso ricerche immobiliari in Sudafrica, Argentina, Canada e, negli Usa, in Florida e California.
di Federico Nicoletti, da Il Corriere del Veneto