Venezia, dopo i terribili giorni dell’acqua alta, rialza la testa e celebra oggi, in tutto il suo territorio, una delle ricorrenze da secoli più sentite dai suoi cittadini, la festa della Madonna della Salute.
Anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, con le massime autorità della città e vari esponenti dell’Amministrazione comunale, ha presenziato questa mattina, nella splendida basilica eretta nel diciassettesimo secolo, dopo un voto fatto dal governo della Serenissima, in ringraziamento per la fine della pestilenza che aveva provocato in città 47.000 morti (circa un quarto della popolazione) alla Santa messa officiata dal patriarca, Francesco Moraglia.
“Quest’anno – ha sottolineato il patriarca nella usa omelia – viviamo una festa della Salute molto particolare, dopo quanto è successo nella notte fra 12 e il 13 novembre e nei giorni successivi. Si è sfiorata la tragedia e un nuovo campanello d’allarme è risuonato forte; speriamo sia stato ascoltato.
La sofferenza si fa preoccupazione per questi reiterati eventi che, almeno in parte, sono preventivabili e che abbiamo già vissuto negli ultimi tempi con una crescente frequenza. Sfiorare le tragedie a Venezia non può diventare routine, quasi come fosse un appuntamento da mettere in agenda.
Non si può dire: non lo sapevamo. E, come abitanti di Venezia, non possiamo più appellarci o rassegnarci alle “fatalità” o alle “concomitanze anomale”. La città che tutti amiamo non va più considerata come qualcosa da cui ricavare solo profitto; certo, la città deve offrire lavoro e reddito, in particolare ai suoi abitanti, ma non può essere considerata merce da vendere. Sogniamo, quindi, una città a misura d’uomo, abitata da bambini, anziani, famiglie e che si offre al mondo e ai visitatori secondo una proposta turistica sostenibile. Porre in alternativa “lavoro” e “vivibilità” non è accettabile.
Come veneziani, seppur feriti, vogliamo rialzarci e rialzare la città; è stata una buona notizia, per la città di domani, vedere tanti ragazzi che, rimboccate le maniche, hanno incominciato a togliere acqua da negozi, magazzini e abitazioni, aiutando gli altri e dando loro un segno di concreta attenzione. Grazie, ancora, a questi ragazzi veri angeli dell’acqua alta.
Speriamo – si è augurato Moraglia – che l’ennesimo e grave allarme risuonato in questi giorni generi effetti concreti e positivi in tutti, anche nel mondo della politica.”
L’afflusso dei fedeli alla basilica, in cui saranno celebrati riti per tutto il corso della giornata è facilitato anche quest’anno dal tradizionale ponte votivo eretto sul Canal grande, all’altezza del traghetto di Santa Maria del Giglio.