Variante Verde, domanda d’attualità all’assessore Lunardi da Asproso, Colombara, Dalla Rosa e Sala

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Marco Lunardi
Marco Lunardi

Nell’articolo del GdV di mercoledì 20 novembre, si dà conto di alcune dichiarazioni rese dall’assessore Lunardi in merito alla Variante verde 2019:
“Non siamo la Giunta del cemento…” (qui il comunicato del Comune ndr).
“Con gli strumenti a disposizione cerchiamo di tutelare l’ambiente … è chiaro che dove insistono diritti edificatori da precedenti amministrazioni, Variati, Hullweck e persino prima, non si può più intervenire”.
Precisato che la così detta Variante Verde (introdotta dalla LR 4/2015, e da ripetersi ogni anno a seguito di un Bando) prevede che sia stralciata la capacità edificatoria di una determinata area su richiesta degli interessati – che non intendono più pagare l’IMU – e non certo per iniziativa del Comune. Va altresì confutata l’affermazione dell’assessore, quando dichiara che non è possibile intervenire laddove insistono diritti edificatori pregressi.

Quella dello “ius aedificandi” è una vecchia anomalia italiana mai del tutto risolta, tuttavia oggi abbiamo a disposizione numerose sentenze del Consiglio di Stato che ribadiscono un concetto ben chiaro: “L’urbanistica e il correlativo esercizio del potere di pianificazione non possono essere intesi, sul piano giuridico, solo come un coordinamento delle potenzialità edificatorie connesse al diritto di proprietà …”. Al Comune spetta il compito di assicurare anche le esigenze di tutela ambientale ed ecologica, tra le quali spicca la necessità di evitare l’ulteriore cementificazione dei suoli e di mantenere un rapporto equilibrato tra le aree edificate e gli spazi liberi.

Una Variante ordinaria può sempre rivedere la zonizzazione in essere, provvedendo a stralciare quelle aree edificabili che, per varie ragioni, non rispondono più alle effettive esigenze di espansione edilizia e non concorrono al perseguimento dell’interesse collettivo.

Se realmente si vuole tutelare il territorio e se si considera lo stop al consumo di suolo un obiettivo prioritario di questa Amministrazione:
Perché non si presenta al Consiglio comunale una Delibera dal chiaro indirizzo politico, che motivi l’esigenza di ridimensionare l’eccessiva potenzialità edificatoria degli strumenti di pianificazione oggi in essere?
Per quale motivo non si procede alla ricognizione di tutti i Piani Urbanistici di Attuazione, che nel corso degli anni non sono mai stati presentati, stralciando quelli non più necessari o non più rispondenti ai criteri di tutela ambientale e paesaggistica?

Ciro Asproso – Colombara Raffaele – Otello Dalla Rosa – Isabella Sala

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