“Sul Mose, Venezia e i veneti non possono più aspettare; serve una ricognizione a 360 gradi sull’opera: per questo è urgente convocare la Seconda commissione, dove poter ascoltare tutti i soggetti direttamente interessati”. A dirlo è il Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Stefano Fracasso motivando la richiesta presentata insieme ai Consiglieri Bruno Pigozzo e Francesca Zottis e al Vicepresidente della Commissione Ambiente e Infrastrutture Andrea Zanoni. “Dopo il disastro del 12 novembre è quanto mai indispensabile capire come poter sbloccare la situazione e completare quest’opera per cui sono già stati spesi oltre cinque miliardi. Non ne possiamo più di rimpalli di responsabilità, dobbiamo mettere in sicurezza Venezia e la sua laguna. Crediamo sia necessario fare il punto non solo sullo stato dei lavori, ma anche sui tempi per la messa in esercizio e sulle modalità di gestione e manutenzione dell’opera”.
“Nell’ultimo Defr – ricordano gli esponenti democratici – è stato approvato all’unanimità un nostro ordine del giorno con cui si chiede, nuovamente, alla Regione di promuovere una cabina di regia che comprenda anche Città metropolitana di Venezia, ministero dei Trasporti e ministro dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, con compiti di indirizzo sia sugli interventi di gestione del sistema Mose che sul monitoraggio delle relative opere di compensazione ambientale. Da qui la richiesta al presidente Francesco Calzavara di convocare la Seconda commissione con al centro le audizioni del governatore Luca Zaia, del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, di Pino Musolino, presidente dell’Autorità Portuale, del Commissario straordinario per il Mose Elisabetta Spitz e infine, per il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche del Veneto, di Valerio Volpe, referente per la Salvaguardia di Venezia”.
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