Giovani Democratici uniti contro la violenza sulle donne

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Noi Giovani Democratici di Provincia e Vicenzaè scritto in un comunicato firmato anche da PD città Vicenza e provincia e Donne Democratiche – dato il perpetuarsi del riprovevole fenomeno sociale della violenza psico-fisica ai danni del genere femminile, riteniamo fondamentale una nostra forte e tenace presa di posizione su questo tema. I dati, nella loro oggettività, sono allarmanti. In Italia il 31,5% delle donne, corrispondente ad oltre 6 milioni di persone, afferma di aver subito violenze (psicologiche e/o fisiche) nel corso della propria vita. La percentuale cresce per le donne separate e divorziate e per quelle con problemi di salute o con disabilità. Il 10,6% delle donne dichiara di aver subito una qualche forma di violenza sessuale prima dei 16 anni, nell’80% dei casi da persone conosciute. Il 13,6% delle donne dichiara di aver subito violenze dal partner. La gravità delle violenze, in particolare sulle donne straniere, è in aumento: il 34,5% ha temuto per la propria vita. Solo nel 2016 149 donne sono state vittime di femminicidio. Ogni giorno in Italia 11 donne sono vittime di stupro. Pertanto, dai dati si evidenzia come le donne più esposte al rischio di subire violenze siano quelle con meno status sociale (straniere, persone con un lavoro precario) e adolescenti. Come tutte le violenze, vi sono conseguenze drammatiche sulla salute mentale delle vittime, quali perdita di fiducia e di autostima, ansia, attacchi di panico, fino ad arrivare addirittura ad atti di autolesionismo o a idee di suicidio. Inoltre, il 65,2% dei figli che hanno avuto le madri vittime di violenza, hanno assistito a tali soprusi. Nel 22% dei casi, un figlio che ha assistito a violenze sulla madre da piccolo, diventa egli stesso autore di violenze. Sono in aumento le richieste di aiuto da parte delle vittime ai centri antiviolenza, oltre 300 nella nostra città nel 2017, segnale di una maggior consapevolezza e di una forte presenza del fenomeno nel nostro territorio. Assumendo questa situazione, in miglioramento in Veneto rispetto a 6 anni fa grazie al lavoro di sensibilizzazione delle associazioni e all’aumento dell’occupazione lavorativa dovuta principalmente all’ aumento dell’export dei prodotti delle aziende venete; riteniamo fondamentale un maggiore ed efficiente controllo delle pari opportunità nel mondo del lavoro. Oggi, solo le aziende con oltre 100 dipendenti sono tenute ogni 2 anni a redigere un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile (legge 125/91), per poter condannare, in caso vi siano degli illeciti, situazioni di “gender pay gap”, ovvero di disparità di pagamento tra uomo e donna per le medesime mansioni. Purtroppo, dato che il 90% delle aziende del nord-est hanno meno di 100 dipendenti e vi sono dei registri regionali e nazionali non aggiornati, si riduce e si ostacola l’efficienza della funzione di controllo dei consiglieri regionali di parità, dei consiglieri nazionali e del Ministero del lavoro. Riteniamo quindi essenziale che:
1) venga abbassata la soglia dei 100 dipendenti per redigere il rapporto,
2) si adottino dei sistemi per controllare e aggiornare costantemente l’anagrafe delle aziende (nazionale e regionale).
3) si aumentino le occasioni di sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro, riguardo alle violenze e disparità di genere. Come Giovani Democratici condanniamo nel modo più totale e risoluto il fenomeno della violenza sulle donne e il vergognoso sostrato ideologico che lo giustifica. Crediamo che la violenza, in particolare modo quella sulle donne, sia la manifestazione deteriore e più triviale dell’essere umano, retaggio di un tempo e di una mentalità ormai obsoleta, nonché nociva alla coesione, al benessere e alla felicità sociale. Noi crediamo in una società in cui l’uomo e la donna hanno gli stessi diritti e doveri nei confronti della famiglia e della comunità in cui essi vivono e lavorano. Crediamo in un mondo del lavoro costituito da competenze, meriti, opportunità di crescita personale e lavorativa per tutti, non di sfruttamento e discriminazione di genere a discapito dei lavoratori e delle famiglie. Crediamo che non sia più accettabile che nel mondo1 donna su 3 sia vittima di violenze. Pertanto, in virtù delle nostre convinzioni, abbiamo deciso di confrontarci e portare le nostre proposte all’Eurodeputata Alessandra Moretti il 30 novembre alle 10.00 al bar Borsa, per capire come si possa agire a livello Europeo per ridurre notevolmente le violenze sul posto di lavoro e di genere, affinché la giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, non sia una mera ricorrenza, bensì un’occasione per rinnovare nel modo più appassionato e consapevole il nostro impegno alla lotta contro ogni forma di violenza.

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