Banche, Ciambetti: “Inaccettabili i tagli ventilati da Unicredit, tessuto socio-economico veneto deve vigilare”

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“La notizia da parte dei vertici di Unicredi del taglio di circa 8.000 dipendenti e 500 filiali entro la fine del 2023 lascia estremamente perplessi, soprattutto nel nostro Veneto dove già il comparto ha dovuto subire le pesanti ristrutturazioni anche occupazionali a seguito del crac delle popolari”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, commenta la notizia battuta dalle agenzie del piano di ristrutturazione annunciato da Jean Pierre Mustier CEO del Gruppo UniCredit e Direttore Generale dell’Istituto bancario.

“Il Veneto è la quarta regione italiana per la presenza di sportelli di Unicredit: 335 sportelli punto di riferimento di migliaia di correntisti e imprese, ma anche filiali in cui operano centinaia di lavoratori altamente qualificati. In un periodo in cui l’occupazione è un bene prezioso, parlare di tagli significa mettere in allarme centinaia di famiglie: le riorganizzazioni non vanno fatte sulla pelle dei lavoratori e a maggior ragione quando si sventolano bilanci con importanti riconoscimenti agli azionisti. Quegli utili sono anche il frutto del lavoro di tanti lavoratori e proprio per questo i tagli, così come sono stati prospettati, sono inaccettabili”

“Non possiamo dimenticare  – prosegue Ciambetti – il ruolo che ebbe nella storia di Unicredit la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona che fu tra la prime a confluire nel Credito Italiano nel 1998 allontanando, per altro, dal territorio i vertici di una banca storica fondata agli albori del sistema mutualistico e solidale nell’Ottocento, quando il Veneto era ancora sotto l’impero austriaco. Parlare di Casse di Risparmio da noi significa riandare a figure come Lampertico, Luzzati, Giuseppe Toniolo: significa riandare alla nostra storia pesanti tagli preannunciati destano giustamente preoccupazione e sono convinto che la politica veneta vigilerà affinché non si disperda un patrimonio professionale così rilevante. Confido che le affermazioni di Jean Pierre Mustier, il quale assicura una gestione socialmente responsabile dei licenziamenti e del taglio degli sportelli, trovino effettiva rispondenza nelle politiche della banca, ma proprio questo impegno deve essere tenuto costantemente sotto controllo e non solo dalle organizzazioni sindacali o dal mondo della politica, ma dall’intero tessuto socio-economico veneto”.

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