È di pochi giorni fa la notizia di un controllo antidroga avvenuto lunedì 19 febbraio in una scuola dell’Alto Vicentino, dove una studentessa è stata trovata in possesso di qualche grammo di marijuana. Non è la prima volta che avvengono blitz di questo tipo all’interno delle scuole. Si tratta di una pratica ormai ampiamente normalizzata: presidi che vogliono mostrare segnali educativi di legalità e forze dell’ordine che pretendono di arginare il consumo di sostanze facendo irruzione negli istituti.
La creazione di un clima di terrore con blitz da parte di uomini in divisa accompagnati da cani antidroga che perquisiscono e in qualche caso addirittura arrestano gli studenti, rappresenta il fallimento del processo educativo che sfocia così nella repressione e nell’autoritarismo.
Trattare in questo modo il problema della dipendenza dall’uso di sostanze da parte dei giovani è del tutto controproducente: le scuole dovrebbero preoccuparsi di fornire agli studenti e alle studentesse gli strumenti per un consumo consapevole e le informazioni sui rischi in cui si incorre nei casi di abuso delle sostanze, incentivando il dialogo e il confronto.
L’accaduto ci sembra ancora più grave considerato che dalla cronaca degli ultimi giorni emerge che chi si dovrebbe occupare della sicurezza dei cittadini divulga notizie la cui veridicità viene messa in dubbio sui giornali locali.
Consideriamo, ad ogni modo, la presenza di forze dell’ordine nelle scuole inaccettabile così come è intollerabile l’esistenza di politiche proibizioniste e repressive rispetto al consumo di droghe leggere!
Fuori la polizia dalle scuole!
Coordinamento Studentesco Altovicentino