Sul sito del Senato si può leggere questa breve nota: “In apertura di seduta, giovedì 12 dicembre, il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha ricordato la strage di piazza Fontana. L’Aula ha osservato un minuto di silenzio”.
L’ennesimo minuto di silenzio che si accumula a quello che ha imperato per ben 50 anni. Avremmo preferito il clamore della verità per conoscere finalmente chi ha messo le bombe, chi le ha comandate, chi ha coperto gli assassini (esecutori e mandanti), su chi ha deviato le indagini verso gli anarchici.
Avremmo voluto che, finalmente, fosse gridata la verità sulla morte di Giuseppe Pinelli. Vorremmo che fosse data risposta a una semplice domanda: come e perché fu possibile che “cadesse” dal quarto piano della Questura di Milano dove era trattenuto oltre le 48 ore di fermo e, quindi, illegalmente?
Vogliamo sapere quali furono i responsabili di quello che è doveroso riconoscere come l’assassinio di un innocente, colpevole solo di essere anarchico.
Le scuse di qualche Istituzione possono essere accettate ma non possono bastare.
Vogliamo che vengano fatti i nomi degli assassini (vivi o morti che siano).
Vogliamo che si sappia la verità su tutte le connivenze, le coperture, gli aiuti materiali o meno che “servizi deviati” dello Stato hanno fornito agli esecutori di quelle che, giustamente, furono definite Stragi di Stato.
Vogliamo sapere.