Crac banche venete, Andrea Arman (Associazione don Enrico Torta e M5S): “continueremo la nostra azione di sensibilizzazione sui temi del risparmio per evitare che il silenzio consenta di perdere la memoria”

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Cari risparmiatori, la corsa elettorale si è conclusa con un risultato leggermente inferiore alle nostre previsioni ma comunque non negativo. Innanzitutto siamo riusciti a mantenere la questione risparmio e diritto al risarcimento per i risparmiatori delle banche popolari nell’agenda della politica regionale e, talvolta, nazionale. Poi, ed è il dato più evidente, abbiamo vinto la sfida con chi in questi anni, dopo aver tanta parte di responsabilità nella disastrosa gestione della crisi delle banche popolari venete, ha tentato in tutti i modi di delegittimare la protesta dei risparmiatori.

Nonostante le tante controriunioni organizzate dalle associazioni filogovernative, nonostante le porte aperte che queste hanno avuto sulle televisioni locali, nonostante la candidatura di una mia paesana, nonostante i bassi attacchi mossi alla mia persona ed altre cosucce di cui preferisco non scrivere per rispetto alla tanta gente per bene che in quel partito crede, siamo arrivati ben davanti al Partito Democratico e l’ex senatrice Laura Puppato non ha colto la rielezione. Non solo per nostro merito, ma di certo vi abbiamo contribuito. Anche il sottosegretario Pier Paolo Baretta ed il senatore Giorgio Santini (quello che ha sostenuto l’emendamento truffa di “ristoro ai risparmiatori”, idea della senatrice Puppato ) sono rimasti fuori dal parlamento.

Ciò detto, anche come sfogo terapeutico per liberare la mente dall’inquinamento che, talvolta, gli insulti e le nefandezze subite possono provocare, cerco di dare una lettura al voto per comprendere se ancora vi sia il necessario collegamento fra noi risparmiatori. Oltre quanto in apertura detto va tenuto in debito conto che il collegio di Montebelluna, Valdobbiadene, Asolo, Pieve di Soligo, racchiude la culla storica e consolidata dell’istanza autonomista ed anche indipendentista che vede il proprio naturale riferimento nella Lega. Già avevamo avvertito nella seconda fase della campagna elettorale, dopo il 20 febbraio, che i temi nazionali, spinti ossessivamente da tutti gli organi di stampa e dalle TV, stavano sopravanzando le nostre semplici istanze di tutela del risparmio, di difesa del ceto medio e risarcimento del danno subito.

Alcuni gravi fatti di cronaca hanno ulteriormente sensibilizzato l’elettore sui problemi dell’immigrazione e della sicurezza personale. Va pure detto in questa fase di campagna il Movimento 5 stelle, a livello nazionale, non ha cavalcato quelle questioni ed ha affrontato blandamente il tema bancario.

Nulla di grave, sono convinto che, passata la sbornia elettorale, tutti i risparmiatori avranno ben chiaro che il loro interesse è riavere quanto rubato e proteggere il risparmio residuo, specialmente quello rappresentato dagli immobili. Sono addirittura convinto che, proprio a seguito del nostro pluriennale impegno, molte persone comincino a comprendere quale sia la direzione che l’economia finanziaria globale vuole imporre.

Come avrete visto, anche in rete, si diffondono sempre più gli interventi che sostengono gli argomenti che noi da anni esponiamo nei nostri numerosi ed affollati incontri pubblici. Ciò ci lascia ben sperare. In molti avete chiesto lumi su quali siano i rapporti con il Movimento 5 Stelle ed il futuro del ricorso alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU). Posso confermarvi i buoni rapporti. I temi del risarcimento ai risparmiatori e della tutela del risparmio rimangono fra le priorità del Movimento 5 stelle ed il ricorso al CEDU non subirà rallentamenti; così ci assicurano i vertici del Movimento 5 stelle. Confidiamo che quanto da noi fatto in campagna elettorale trovi valorizzazione nelle decisioni del prossimo governo.
Intanto noi continueremo la nostra azione di sensibilizzazione sui temi del risparmio e, ovviamente, con le iniziative giudiziarie e con i contatti di quante più parti sociali, nella nostra solita politica di provarle tutte per arrivare alla soluzione e per evitare che il silenzio consenta di perdere la memoria.
Proprio in questi giorni si è riunita per la prima volta la “nuova” Commissione Regionale d’Inchiesta che, pur con poteri limitati, si pone l’obiettivo di andare a vedere cosa sia successo nelle banche popolari venete dopo il 2015. Iniziativa di grande coraggio che sosterremo con tutte le nostre forze.
DURI AI BANCHI.
IL VENETO RESISTE.
Avv. Andrea Arman, presidente Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “Don Enrico Torta”