Sequestro preventivo della Finanza da 488.000 euro a ditta meccanica: crediti iva non spettanti

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Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Vicenza hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il locale Tribunale, cautelando un’ingente somma di denaro in capo ad una holding della provincia vicentina posta al vertice di un gruppo di società operanti nel settore della meccanica.

In particolare, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno approfondito un meccanismo di falsificazione documentale posto in essere dalla suddetta holding attraverso l’attestazione di una situazione fattuale e temporale non veritiera riferita all’acquisto e al collaudo di un importante bene strumentale (un’alesatrice fresatrice industriale), che ha permesso all’impresa di accedere indebitamente ai benefici previsti dal c.d. “Decreto Competitività” (D.L. 91/2014), rappresentati dal riconoscimento di un credito fiscale ai soggetti che hanno effettuato investimenti in beni strumentali nuovi nel periodo compreso tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015. L’attestazione di elementi non veritieri ha permesso alla holding berica di compensare crediti I.V.A., non spettanti e fraudolentemente acquisiti con le modalità indicate, per un importo di oltre 488.000 euro nella dichiarazione dei redditi 2015, così integrando il reato di “indebita compensazione”.

La ricostruzione investigativa effettuata dai finanzieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vicenza, è stata valutata pienamente attendibile dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale che, condividendo la prospettazione accusatoria, ha emesso un Decreto di sequestro preventivo per l’importo sopra indicato pari all’I.V.A. indebitamente compensata e, pertanto, evasa dalla citata impresa, provvedimento magistratuale che è stato eseguito sottoponendo a vincolo risorse finanziarie di pari valore detenute su un conto corrente societario.

L’operazione in questione, che si inquadra nella costante azione di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, è stata sviluppata in modo trasversale facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo ed è stata condotta nella prospettiva di assicurare all’Erario e alla giustizia, attraverso il sequestro preventivo eseguito, l’apprensione a vantaggio dello Stato dei beni suscettibili di confisca a seguito di condanna penale.