Giovanni John Giuliari. past presidente e fondatore della ora “quindicenne” Vicenza Capoluogo (ieri la festa a Monte Berico), ha atteso quasi 5 anni per dare sfogo al perchè, almeno dal suo punto di vista, della sua uscita dal Consiglio Comunale del secondo mandato degli anni 2000 del sindaco ora uscente, salvo le sue confermate propaggini bulgariniane nella squadra di Otello Dalla Rosa. E il suo dito, tra un certo imbarazzo al tavolo della presidenza attuale di Sandro Pupillo e la prima fila, in cui spiccavano tra i locali Dalla Rosa, Federico Formisano, Giovanni Fioravante Rossi, Giacomo Possamai e Isabella Sala oltre a Stefano Facasso, era puntato dritto contro Achille Variati.
«Il sindaco – ha detto Giuliari ad inizio intervenento cogliendo di sorpresa Giovanni Coviello, lì presente da invitato come coordinatore del Psi di Vicenza prima che spingesse il tasto “on” sulla registrazione che vi proponiamo, che vi commentiamo brevemente e che comunque è più chiara di ogni commento – cercò nel 2013 di far chiudere Vicenza Capoluogo per farla confluire ne “La Civica”, senza risucirci…. Non è stato un periodo facile, ma con il consiglio direttivo riuscimmo a resistere al pericoloso tentativo del sindaco e di alcuni assessori di conformarci a un unico pensiero».
Un’accusa pesante che stende una ulteriore cappa sulla coppia di partner che ieri Otello Dalla Rosa ha voluto fortemente intorno a sè, Giacomo Possamai, capo gruppo di un Pd sempre non solo alleato ma anche subalterno al primo cittadino, e Jacopo Bulgarini d’Elci, longa manus di Variati.
Che non ha risposto alle accuse, per ora, anche se il neo candidato del centro sinistra non pensiamo he non gradirebbe una sua presa di posizione che smentisca l’accusa più pesante fatta da Giuliari a Variati: l’essere ispiratore di un pensiero unico…