Dopo l’approvazione dello scorso 24 settembre del PAT, il Piano di Assetto del Territorio, la nuova pianificazione urbanistica del Comune di Sarego entra nella sua fase attuativa. Nell’ultimo Consiglio Comunale dello scorso 18 dicembre è stato infatti approvato l’atto di indirizzo per il Piano degli Interventi: lo strumento urbanistico che consente ai cittadini di presentare richiesta per la trasformazione della destinazione d’uso dei terreni o fabbricati di loro proprietà a scopo edificazione o riqualificazione dell’edificato già esistente. L’atto di indirizzo, in particolare, definisce i criteri di perequazione ovvero le modalità attraverso le quali viene calcolato il contributo che il cittadino dovrà dare al Comune a seguito del cambio di destinazione di un’area. Venerdì 3 gennaio sarà pubblicato sul sito internet del Comune l’avviso pubblico per le manifestazioni di interesse relative al Piano degli Interventi. Sarà pubblicato un facsimile tramite il quale i soggetti interessati potranno esprimere la manifestazione all’interesse di richiedere al Comune la trasformazione di destinazione d’uso di un’area di loro proprietà.
“Entriamo nel vivo della procedura urbanistica del Piano degli Interventi – dichiara il Sindaco Roberto Castiglion -. Questa pubblicazione di avviso pubblico è un passaggio importante perché l’ultima variante al PRG è stata approvata dalla Regione Veneto il 21 febbraio 2003. Poi nel 2004 è arrivata la nuova legge del PAT da cui dipendono tutte le modifiche urbanistiche, e noi il PAT lo abbiamo approvato nel settembre di quest’anno. Il 26 novembre abbiamo approvato il documento programmatico del Piano degli Interventi. Ora con l’ultimo atto approvato in Consiglio Comunale i cittadini possono esprimere la loro manifestazione di interesse. Una volta raggiunto un numero congruo di richieste, queste verranno esaminate dagli uffici e dalla Giunta.” “Per ogni domanda – nel caso comporti un aumento di valore del terreno come ad esempio per il passaggio da area agricola ad area residenziale – verrà stabilita una perequazione e cioè un contributo da parte del privato pari alla metà dell’aumento del valore di quell’area – prosegue il Sindaco -. Il contributo potrà essere di tipo monetario oppure in forma di cessione di aree al pubblico utilizzo o di lavori pubblici. Il cittadino conosce già qual è l’ammontare del contributo economico perequativo, stabilito dall’ultimo Consiglio Comunale del 2019.”
Nel PAT di Sarego non sono previste nuove lottizzazioni residenziali, da costruire cioè ex novo. All’interno dei limiti imposti dalla Regione è possibile invece richiedere trasformazioni edilizie (come ad esempio la trasformazione di destinazione d’uso da fabbricato ad uso rurale a fabbricato ad uso residenziale), lo spostamento della capacità edificatoria da un’area ad un’altra e la trasformazione d’uso di aree comunque già edificate (come ad esempio la riqualificazione di capannoni dismessi da zona produttiva a zona residenziale).
La superficie naturale massima di trasformazione per tutto il Comune è di 82.800 mq, stabilita dalla Regione Veneto a seguito della Legge sul consumo del suolo.
“Siamo arrivati a dare avvio al nuovo Piano degli Interventi che è un momento importante per tutto il territorio di Sarego – spiega l’arch. Jonathan Balbo, responsabile dell’ufficio Edilizia Privata e Urbanistica del Comune di Sarego -. Si inizia un processo nuovo che era molto atteso da tempo dai professionisti e dai cittadini. Il cittadino potrà presentare richiesta di trasformazione e edificazione del terreno di sua proprietà e contribuire così alla realizzazione della città. Perché è il privato che fa la città, non è il Comune.” “Siamo pronti ad accettare la sfida di questo nuovo strumento urbanistico, i cui tempi di realizzazione sono previsti in 6 mesi – conclude l’arch. Balbo -. Le domande potranno essere presentate da venerdì 3 gennaio e il nostro ufficio le guarderà una ad una per verificarne la corrispondenza con la strumentazione urbanistica di livello superiore, che è il PAT. Sarà un Piano regolatore completamente nuovo, che dirà tre cose: dove si può costruire, dove non si può costruire e dove si potrà costruire a certe condizioni.”