“Con il taglio di poco meno di otto milioni di euro la maggioranza “tasse e manette” umilia il Veneto e i suoi Comuni. Purtroppo solo nella nostra provincia il taglio ai Comuni è di 2 milioni. Per colpa di questo governo e alle sue imbarazzanti operazioni di cassa, si toglie la possibilità ai nostri Comuni di programmare, accantonare, spendere con equilibrio, perché si invalidano i bilanci di previsione per il 2020, approvati solo qualche giorno fa dai nostri enti locali”. Così la senatrice leghista vicentina Erika Stefani prima firmataria dell’interrogazione urgente al Governo depositata dalla Lega in tutti e due i rami del Parlamento con i parlamentari leghisti Silvia Covolo, Germano Racchella ed Erik Pretto.
“Mortificare fino a svuotare il Fondo di Solidarietà Comunale – spiegano – dimostra quanto questo governo sia sordo ai veri bisogni dei cittadini, rimanendo intrappolato tra conti e conticini. Ancora una volta Pd e 5 Stelle hanno scelto di togliere ai virtuosi e regalare a chi sperpera. Per il bene del Veneto e dei Veneti – concludono- vadano presto a casa”.
“Un taglio netto che vede perdere più di 1,5 milioni di euro per i comuni della provincia di Vicenza e quasi 8 milioni per tutto il Veneto. Un governo che premia gli spreconi e bastona i virtuosi”. Questo il commento di Matteo Celebron, commissario provinciale del Lega, che interviene sui tagli fatti da Roma al fondo di solidarietà comunale penalizzando gran parte dei comuni vicentini.
“Quello del Governo – esordisce Celebron – è un messaggio negativo, l’ennesimo schiaffo in faccia alla gran parte dei comuni che, nonostante la buona amministrazione, si vedono tagliare continuamente le risorse da Roma”.
“La voglia di più autonomia nasce anche da questi atteggiamenti, che colpiscono i servizi da erogare ai cittadini, andando a premiare comuni in dissesto e male amministrati a scapito di chi ben governa il proprio territorio”.
“Il Governo deve assolutamente rivedere la ripartizione. Mi auguro – conclude Celebron – che tutti gli esponenti politici del territorio a Roma si rimbocchino le maniche, non per fare un favore ai nostri comuni, ma per restituire quello che gli è dovuto”.
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