Nato come start up del Villaggio SOS di Vicenza nel 2015 con l’apertura di un forno e di tre successivi punti vendita, il progetto ha avuto avvio dall’esigenza di formare al lavoro oltre venti ragazzi che raggiungevano la maggiore età in anni di profonda crisi nel mondo del lavoro. “Ci siamo chiesti allora – commenta il Presidente Bruno Scortegagna ricordando gli inizi – come poter contribuire a rendere indipendenti questi ragazzi che al compimento del 18esimo anno non avevano più alcun supporto pubblico e che si trovavano a dover uscire dal Villaggio. Una famiglia, quella che noi abbiamo sempre voluto essere, ti sta accanto quando è il momento di spiccare il volo. Così abbiamo avviato un programma di formazione, di avviamento al lavoro. Hanno imparato a produrre pane e a venderlo, a gestire nel quotidiano il rapporto con i clienti, a tirare su la serranda tutti i giorni. Un difficile processo di responsabilizzazione che ci ha portati fino a qui.”
Ben 59 ragazzi e ragazze sono passati da Pane Quotidiano, di questi l’80% oggi ha un lavoro e il 34% è occupato nell’ambito della ristorazione.
“Sono 59 parti di questo pane lievitato con la fatica di percorsi complessi, di riscatto e coraggio – le parole di Piera Moro, a lungo direttrice del Villaggio SOS che ha promosso il progetto e ora spiega i motivi di questa decisione – Oggi tra i ragazzi rimasti è emersa la volontà di seguire la propria strada. Chi come barman, chi tornando sui libri a studiare e chi, come Lamin arrivato dal Gambia da rifugiato per motivi umanitari nel 2016, per diventare imprenditore nel proprio paese d’origine, dove sta costruendo un forno e realizzando il sogno di aprire un’attività con la famiglia.
Venerdì si è tenuto nella panetteria di Piazza delle Erbe un momento di saluto e condivisione della strada percorsa. Assieme ai tanti clienti affezionati negli anni, sono stati presenti il Sottosegretario Achille Variati, Sindaco di Vicenza quando il progetto prese avvio che ha speso parole di stima e gratitudine per una esperienza che ha dato molto alla città.
“Ricordando quei giorni – ha commentato – credo che Vicenza abbia dato ma soprattutto ricevuto da questo progetto. Una luce che ha brillato e profumato di pane buono e di qualità, una luce per cinquantanove fiammelle che ha raggiunto i propri obiettivi. Sono certo che oggi non si spegne ma continuerà a splendere nelle vite a cui ha dato una opportunità e verso sempre nuovi progetti.”
Un pane speciale, il PanCecilia presentato in agosto assieme all’Associazione Cuochi Vicentini e frutto di uno studio sulle proprietà salutari dei propri ingredienti (dall’olio di semi di lino alla farina di canapa), continuerà ad essere prodotto grazie alla collaborazione con il negozio Pantivoglio che ha condiviso in quest’ultimo anno il lavoro di PQ e ha assunto alle proprie dipendenze uno dei ragazzi formatisi nel corso di questa esperienza.
“L’amore per questi ragazzi e i loro sogni, la convinzione di essere stati loro accanto e la certezza di aver seminato coraggio nelle loro azioni, ci rende felici pur nella tristezza di una chiusura. – Chiudono Piera e Bruno – Sono stati anni splendidi e difficili, ciò che rimane sono i sorrisi, le lacrime, le fatiche, le arrabbiature in sintesi la crescita di vite che meritano occasioni importanti all’altezza di sogni altrettanto importanti.”