“Perché la Regione non si è costituta immediatamente parte civile nel processo per mafia contro i Casalesi e il Comune di Eraclea? Il contrasto alla criminalità organizzata non rappresenta una priorità per Zaia? Il ritardo è un brutto autogol, perché adesso potrà non potrà rivalersi nei confronti dei soggetti che sceglieranno il rito abbreviato, ma solo con chi opterà per il rito ordinario. E in ogni caso è un pessimo messaggio ai cittadini. Non sappiamo se si tratti di errore, leggerezza o scelta consapevole per questo chiediamo assoluta chiarezza”. È quanto affermano i Consiglieri regionali del Partito Democratico Bruno Pigozzo e Francesca Zottis che sull’episodio hanno depositato un’interrogazione sottoscritta anche dal capogruppo Stefano Fracasso. “Siamo di fronte a un caso gravissimo: per la prima volta in Veneto un Comune potrebbe essere sciolto per mafia, come chiesto dal Prefetto di Venezia. Sono indagate 75 persone tra cui un sindaco e vicesindaco, la Regione ha perso l’occasione per dare un segnale forte di impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Il processo non si è materializzato all’improvviso, era noto da tempo, eppure la Giunta solo il 7 gennaio ha deliberato la propria costituzione come parte civile, comunicata formalmente dall’Avvocatura regionale due giorni dopo, a fase preliminare già iniziata. Purtroppo non è la sola ad essersi mossa in ritardo, anche la Città Metropolitana di Venezia e il Comune di Eraclea non hanno brillato per tempismo, come fosse una questione di scarsa importanza”.
L’articolo Processo mafia a Eraclea, interrogazione PD con Pigozzo e Zottis: “perché la Regione si è costituita parte civile in ritardo?” proviene da Parlaveneto.