Corte di Appello di Venezia con record di prescrizioni, Zanettin: 23 nuovi magistrati al distretto sono solo tabellari, giudici con troppi fascicoli

593
Pierantonio Zanettin di fronte al tribunale di Vicenza
L'avv. on. Pierantonio Zanettin di fronte al tribunale di Vicenza

Il ministro Bonafede ha reso noto ieri le nuove piante organiche dei magistrati varate dal suo dicastero; spiccano 23 nuovi magistrati promessi al distretto della Corte di Appello di Venezia e VicenzaPiu.com ha intervistato per un commento a caldo l’avv. Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia, ma soprattutto ex componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, di cui ricordiamo tanti interventi sui temi della Giustizia.

On. Pierantonio Zanettin, questa volta il Governo pare fare davvero sul serio; ventitrè nuovi magistrati nel Veneto sono manna da cielo.

Il ministro Alfonso Bonafede
Il ministro Alfonso Bonafede

Innanzitutto vanno smorzati certi esagerati entusiasmi. In realtà quelli oggi proposti dal Ministero sono solo organici tabellari, quindi teorici. Allo stato, dopo il varo di queste nuove piante organiche, in realtà aumenteranno solo le percentuali di scopertura degli uffici.

La differenza la fanno solo le nuove assunzioni di magistrati, non i posti tabellari, e su quel  piano l’operato del Ministro Bonafede appare addirittura meno efficace dei suoi predecessori.

Perchè dice questo? In passato il Veneto non ha mai avuto un incremento così significativo di magistrati

Aumentare l’organico tabellare è un provvedimento agevole da attuare e non costa niente in termini di copertura finanziaria. In prospettiva, avrà anche un effetto negativo sugli uffici giudiziari perché, nel momento in cui saranno aperti gli interpelli per le nuove sedi vacanti, si verificherà una migrazione di magistrati dalle sedi più disagiate verso gli uffici giudiziari di maggiori dimensioni o meglio organizzati.

La vera svolta il Ministro dovrebbe attuarla, invece, sul fronte dei concorsi per l’accesso alla magistratura,  ma su questo fronte i numeri parlano chiaro: i posti messi a concorso dal Ministro Bonafede sono inferiori alla media degli ultimi anni.

Con il concorso 2019 i posti banditi sono solo 310. L’anno scorso il concorso era stato bandito per 330 posti. Sono numeri sensibilmente in calo rispetto agli anni precedenti. Il concorso 2017 era stato bandito per 320 posti, ma nel 2016 i posti banditi erano stati, invece, 360 e altrettanti erano stati quelli del concorso del 2015.

Ai tempi del Governo Berlusconi i posti banditi con il vecchio concorso 2009 erano 350 e 360 con il concorso 2010.

Non potrà però negare on. Zanettin che stavolta il Ministro ha avuto un occhio di riguardo per il Veneto.

Certo, ma non dobbiamo dimenticare i punti di partenza. Il distretto della Corte di Appello di Venezia da sempre ha il più basso rapporto fra organici di magistrati e popolazione residente. Per riequilibrare queste carenze sarebbero necessari interventi assai più incisivi.

Ines Marini all'inaugurazione anno giudiziario 2018 a Venezia
Ines Marini all’inaugurazione anno giudiziario 2018 a Venezia

La Presidente della Corte di Appello di Venezia Dott.ssa Ines Marini ricordava l’anno scorso che la nostra corte dovrebbe avere 19 consiglieri in più per eguagliare la Corte di Appello di Torino (del tutto comparabile per dimensioni territoriali e popolazione residente) ed addirittura 33 consiglieri per eguagliare la “virtuosa” Corte di Appello di Milano.

Con la nuova pianta organica proposta dal Ministero vengono riconosciuti alla Corte di Appello di Venezia 10 nuovi consiglieri e 7 a Milano. Di fatto la sproporzione si perpetua.

La Corte di Appello di Venezia è tra quelle nelle quali matura la più alta percentuale di prescrizioni di reati. 

In realtà i magistrati della Corte di Appello di Venezia hanno una produttività altissima, ai vertici nazionali, ma sono troppo pochi. Come ricordavo lo scorso anno, in un mio intervento in aula a Montecitorio, un consigliere della Corte di appello di Venezia ha in carico, mediamente, 528 fascicoli, mentre un consigliere della Corte di appello di Milano ne ha 165 e un consigliere della Corte di appello di Torino ne ha 319.

Vuole dire che i posti messi previsti dal Ministro Bonafede per il Veneto rimangono  troppo pochi?

Esatto! E’ auspicabile  che il Consiglio Superiore della Magistratura, a cui la proposta del Ministro è indirizzata, possa migliorarla.

Ma ci sono davvero speranze?

Nella scorsa consiliatura nel CSM sedevano due consiglieri laici veneti, il sottoscritto e Elisabetta Casellati, ed i risultati si sono visti. Stavolta invece non ci sono consiglieri veneti, nè laici, nè togati.

Dobbiamo comunque sperare che le nostre buone ed argomentate ragioni possano trovare ingresso. Su questo fronte riterrei auspicabile una “santa alleanza” veneta, che comprenda istituzioni locali, avvocati e associazioni di categoria.

Il Veneto, motore economico  del paese, merita, al solito, davvero di più. E non solo per Zanettin.