“Ammettendo il Ministero come parte civile, i giudici di Vicenza l’hanno finalmente messo nero su bianco: l’avvelenamento da Pfas è stato un disastro ambientale e un attentato alla salute dei cittadini”. Sono le parole contenute in una nota dei Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel che aggiungono: “Di quale portata? Se verrà fatta un’indagine epidemiologica seria, lo sapremo. Intanto pesano come macigni gli oltre 1300 decessi oltre la media per cause cliniche direttamente rapportabili all’inquinamento delle acque. Abbiamo solo i numeri, perché ad oggi la Regione ha effettuato a malapena degli studi scientificamente inaffidabili, per campioni presi in esame e per metodi seguiti. Non lo diciamo noi, ma lo dicono i medici che pochi giorni fa hanno presentato una relazione scientifica alla Camera dei Deputati.
Quello che sconcerta è la sicurezza che la Regione ostenta nell’affermare di avere fatto e di fare tutto il necessario, quando manca perfino l’informazione su quali e quanti possano essere i danni alla salute. Ad esempio, ad oggi non è ancora stato prodotto lo studio definitivo sulla georeferenziazione degli alimenti, cioè non sappiamo quanto gli Pfas siano stati assorbiti da frutta, verdure a alimenti derivati. Cosa aspettiamo? Questo è il modo migliore affinché i responsabili dello scempio di inquinamento da Pfas se la cavino, passando per chi ha a malapena sporcato un po’ il terreno. La costituzione di parte civile del Ministero della Salute ci dà ragione: noi del Movimento 5 Stelle abbiamo detto fin dall’inizio che il problema era chi avvelenava, ma anche chi sottovalutava. Entrambi verranno chiamati alle proprie responsabilità, penali o politiche”.
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