La CUB Vicenza, come scrive nella nota che pubblichiamo, chiede che i servizi di custodia del Museo del Risorgimento siano gestiti direttamente dal Comune di Vicenza. Ennesimo esempio di appalto al massimo ribasso quello del servizio di custodia del Museo del Risorgimento, oramai non fa più notizia se non per lo scalpore dei turisti rimasti imprigionati dentro il Museo per un quarto d’ora. L’appalto è stato affidato ad una ditta di Napoli prima classificata che non paga i contributi e gli stipendi dei lavoratori.
Così come il servizio appaltato di pulizie degli edifici comunali, appaltato anch’esso al massimo ribasso con una delle due ditte consorziate che non paga regolarmente le lavoratrici e che non hanno ancora ottenuto la liquidazione di centinaia di ore di lavoro straordinario. Tutte questioni note al Sindaco che però non hanno finora trovato alcuna risposta. La storia si ripete quindi con appalti affidati a ditte che tagliano del 30% il costo lavoro, lavoratori assunti con contratti di poche ore settimanali, lavoratori non pagati regolarmente, lavoratori senza contributi.
Sulla logica dello sfruttamento del lavoro si giustificano servizi affidati all’esterno per questo la CUB sta lottando affinchè i servizi siano internalizzati. Il Governo deve sbloccare la assunzioni nella pubblica amministrazione deve consentire assunzioni di personale perchè i srevizi pubblici sono nel più completo caos, dalla sanità, all’INPS, ai servizi ministeriali per finire con i Comuni che non sono più in grado di gestire i servizi al cittadino. Esprimiamo solidarietà e sostegno pertanto al lavoratore licenziato del Museo del Risorgimento così come ci faremo sentire nei prossimi giorni per le lavoratrici dell’appalto di pulizie del Comune di Vicenza che oltre a non essere regolarmente pagate, oltre ad essere inquadrate in contratti di poche ore settimanali, attendono da sei mesi la liquidazione di centinaia di ore di lavoro straordinario.
Maria Teresa Turetta CUB Vicenza