Voto in Emilia e Calabria: le reazioni di Moretti, Covolo, Bendinelli, Zanettin. Silenzio di Berti

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Il successo del centrosinistra in Emilia Romagna, con una rilevante valenza politica nazionale, e la schiacciante affermazione del centrodestra in Calabria, ha acceso il dibattito politico anche in Veneto. Ecco le dichiarazioni trasversali rilasciate a VicenzaPiù:

Hanno vinto gli emiliano romagnoli – afferma l’eurodeputata del Pd Alessandra Morettigente onesta, laboriosa e orgogliosa della propria storia. Bonaccini è stato un ottimo amministratore ed è stato riconfermato per questo e per la voglia di dimostrare che c’è un’Italia che non si sente rappresentata da chi urla, provoca e fa politica a colpi di slogan arroganti. Anche per il PD è una giornata di rinascita e orgoglio: non siamo la stampella di nessuno e da oggi si deve cambiare passo anche a Roma. Siamo il primo partito anche in Calabria nonostante la sconfitta. Possiamo ripartire da questo dato e ricostruire fiducia e credibilità”.

“Il vero voto politico di questa tornata elettorale – dichiara invece Davide Bendinelli di Italia Vivaè quello che è stato espresso in Emilia Romagna. Il vincitore è stato Stefano Bonaccini che ha ottenuto il 51,4% dei voti validi, ben il 3,6% in più dei consensi della coalizione di centrosinistra che l’ha sostenuto. E’ stato premiato anche dal voto disgiunto. Lucia Borgonzoni si è fermata al 43,7% registrando il 2,5% in meno dei voti ricevuti dalla coalizione di centrodestra. Si nota come circa il 3% dei cittadini Emiliano Romagnoli abbiano scelto di votare in maniera disgiunta dimostrando come il valore aggiunto positivo di questa tornata elettorale sia stato appunto Stefano Bonaccini. In sostanza, l’Opa ostile o la spallata tentata da Salvini per mandare a casa il Governo e’ fallita. L’altro dato importante da sottolineare e’ l’assoluta debacle, il de profundis, del M5s che ha preso meno del 5% dei consensi in Emilia Romagna e non ha raggiunto il quorum per far eleggere nemmeno un consigliere regionale in Calabria. Da notare come, incredibilmente, i due candidati presidente del m5s delle due regioni chiamate al voto, si siano detti soddisfatti del risultato ottenuto.
Non ho ancora ben capito di cosa debbano essere felici. Forza Italia, pur non avendo mai brillato in Emilia Romagna, ieri, ha registrato il peggior risultato di sempre in una campagna elettorale: 2,57%. Probabilmente un trend irreversibile che dimostra come, al Nord, Forza Italia, sia scomparsa definitivamente dai radar della politica. Questa tornata elettorale ci ha detto due cose: dalle urne sono usciti sconfitti Salvini, che era convinto di vincere in Emilia Romagna e di mandare a casa il Governo, e i 5s che hanno fallito in pieno e che non esistono più! Quello di ieri e’ stato un voto politico o regionale? Per come Salvini ha impostato questa campagna elettorale, tralasciando di parlare di tematiche territoriali o regionali attaccando esclusivamente il Governo in carica e ponendo la campagna elettorale sul nazionale, credo non ci siano dubbi. Si arriva alla resa dei conti nel centrodestra. In Emilia Romagna i leghisti imputano la sconfitta alle elezioni a Forza Italia. Come sempre la vittoria ha mille padri e la sconfitta è orfana! Quanto a Italia Viva, oggi più che mai, credo si possano aprire degli scenari estremamente favorevoli. Il Pd con Zingaretti vira sempre più a sinistra mentre Salvini ha estremizzato il ruolo dei partiti che una volta occupavano l’area politica di centrodestra. Al centro, nell’area moderata, con spirito riformista dobbiamo collocarci e trovare spazio noi. Penso che queste elezioni segnino la sconfitta dei sondaggi pre-elettorali, che davano la Lega vittoriosa in Emilia Romagna. Questo dimostra che la statistica non è una scienza esatta e che la probabilità a volte trae in inganno“.

“Io ho partecipato a qualche gazebo a Bologna città, in provincia e in provincia di Ravenna – è invece l’opinione di Silvia Covolo deputata LegaIn effetti non avevo notato particolare entusiasmo, ma ciò è del tutto normale quando si fa volantinaggio nelle piazze. Molti hanno paura di esporsi o vanno di fretta. Si fermavano soprattutto donne, di una certa età, qualche pensionato. Assenza totale di partecipazione da parte dei giovani. Mi aspettavo sinceramente che la Lega trionfasse come partito, perché Salvini è stato l’unico a farsi portavoce delle istanze di maggiore sicurezza da parte della popolazione. Ha prevalso ancora una volta il sistema, e sappiamo che in Emilia Romagna il Pd e il centrosinistra sono molto radicati. Uno scarto di soli 8 punti percentuali tra Bonaccini e Borgonzoni è già segno di un grandissimo successo. Ce la siamo giocata, in una Regione che non è il Veneto, prima bianco e leghista da ormai molti anni. Penso che il dato più eclatante sia il tracollo dei 5 stelle. Spero che questo abbia conseguenze sulla tenuta del Governo. In Calabria ha stravinto il centro destra, qualche domanda va comunque posta”.

Considero soddisfacente il risultato delle regionali di ieri – analizza Pierantonio Zanettin deputato di Forza Italia – si conferma un perno insostituibile del centro destra. La mia amica e collega Jole Santelli, in Calabria, ha ottenuto un successo personale straordinario. Ha quasi doppiato il candidato del centro sinistra. Forza Italia insieme alle liste civiche di supporto, nelle quali erano presenti altri nostri esponenti, ha superato il 20%. Chi ci considerava morti è servito. In Emilia Romagna il miracolo non si è verificato. Stalingrado, la ridotta rossa, non è caduta. Lo storico substrato di sinistra ha quindi tenuto. Nessun dramma. Il centro destra si conferma la coalizione vincente a livello nazionale. In questa regione Forza Italia ha patito la straripante presenza di Salvini, che ha polarizzato il consenso verso la Lega ed il risultato del nostro partito non ci può soddisfare. In conclusione, alcune considerazioni di carattere generale. La prima. Ormai da tempo i sondaggi sbagliano le loro previsioni. Nessuno aveva previsto una vittoria così ampia di Bonaccini La seconda: Smaltita la sbornia grillina, si torna al bipolarismo centro destra e centro sinistra. La terza che è conseguenza della seconda. Ho l’impressione che per la nuova legge elettorale si deve partire daccapo“.

Infine l’esponente di spicco del Movimento 5 Stelle Veneto Jacopo Berti non ha voluto rilasciare dichiarazioni sul tema

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