«Da padre sono atterrito dalle parole di chi, come +Europa, si dichiara favorevole alla legalizzazione della droga» ha dichiarato Nicola Di Matteo, coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia, che tra una settimana sarà in Veneto per il coordinamento Regionale del PdF, in vista della elezioni amministrative e regionali 2020.
«Non veniteci a raccontare la favoletta che la liberalizzazione sia più efficace della prevenzione e del contrasto, perché toglierebbe mercato alla malavita. L’idea dei soldi tolti alla criminalità è sbagliata perché le mafie non pagano tasse, i loro prodotti sono più “evoluti” e soprattutto costano meno, quindi quel mercato sarà sempre florido. Davvero immaginate che la soluzione sia rendere l’accesso a tali prodotti legale? Nemmeno vietandone la vendita ai minorenni si può pensare di combattere l’emergenza droga.» prosegue Di Matteo, ricordando che «se per sigarette ed alcool la vendita è vietata ai minorenni, il 20% degli under 18 fuma abitualmente e quasi il 40% degli studenti di scuola superiore acquista sigarette dai distributori automatici, mentre beve e consuma alcool il 20% dei ragazzini tra gli 11 e i 17 anni. Per la droga, i dati pubblicati nella relazione annuale 2019 al Parlamento sull’abuso di sostanze in Italia evidenziano un aumento degli accessi ai Serd del Veneto con un +15% nel 2018 corrispondenti ad oltre 10 mila utenti. Consuma cannabis il 20% dei giovani tra i 12 e i 15 anni, tra questi il 42% è consumatore abituale e il 22% si fa più di una canna al giorno.»
Gli fa eco Danilo Bassan del PdF Padova: «Dovesse essere legalizzata la droga, se ne consumerebbe di più o di meno? Questa è la domanda che dobbiamo farci “da padri”, e la risposta è ovvia, ma è un crimine contro i nostri figli affermare che la droga va liberalizzata e non combattuta, con la prevenzione e il contrasto quotidiano. Non si può spacciare (è proprio il caso di dirlo) questa idea come trionfo dei “diritti civili” e della libertà individuale. Tutte le ricerche scientifiche evidenziano che un consumo costante e continuo nel tempo di cannabis provoca danni anche irreversibili. La cannabis devasta il cervello degli adolescenti ed è molto spesso preludio al consumo di sostanze da cui non ci si rialza più. Non possiamo accettare l’idea che la droga venga liberalizzata perché produce il male che si inciderà sulla pelle dei nostri ragazzi. Bene ha fatto la Regione Veneto a presentare il nuovo piano triennale sulle dipendenze, ma molto altro resta da fare. Investiamo sulla prevenzione e combattiamo con ogni mezzo lo spaccio» ha concluso Danilo Bassan del PdF Padova.