In occasione del Giorno della Memoria 2020, questa mattina, la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, insieme ad alcuni consiglieri comunali, a rappresentanti delle realtà che hanno concorso a organizzare la cerimonia, ai famigliari delle vittime e a tanti cittadini, ha partecipato alla cerimonia della posa di dodici Pietre d’Inciampo (Stolpersteine) in memoria dei veneziani deportati per motivi razziali, politici e militari nei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica di Venezia, Paolo Gnignati, e l’attore e scrittore Moni Ovadia.
“La posa delle pietre d’inciampo – ha dichiarato la presidente Damiano – è ormai diventata la cerimonia simbolo del Mese della Memoria. Si tratta di un momento con un alto valore civile, che va a restituire identità e dignità, ma anche un nome, un volto, una voce e un’anima a tutti quei cittadini veneziani che sono stati deportati nei campi di sterminio. Con oggi abbiamo deposto altre 12 pietre, che si aggiungono alle 78 già posizionate in questi anni.
Venezia, ancora una volta, si dimostra sensibile al tema della Shoah e della memoria e può essere d’esempio per tutti e soprattutto per le giovani generazioni. E lo sta facendo, oltre che con questo percorso, anche con numerose altre iniziative, come il conferimento della cittadinanza onoraria che daremo alla senatrice a vita Liliana Segre, e con molti altri momenti che sono stati realizzati con grande passione da parte di tutti i soggetti e le realtà coinvolte, che voglio ringraziare. Un ringraziamento va anche ai ragazzi che in questi giorni hanno pulito le pietre già presenti in città, dimostrando una grande sensibilità e svolgendo un’azione significativa per tutti noi.
Tra le pietre poste oggi voglio infine ricordare quella dedicata al piccolo Leo Mariani, la vittima più giovane della Shoah veneziana, e quella in ricordo di Giuseppe Jona, medico e presidente della Comunità ebraica di Venezia, morto suicida nel 1943 per non consegnare ai nazisti l’elenco dei cittadini ebrei rimasti in città”.
Il percorso è iniziato dalle pietre d’inciampo in memoria di Gilda Jesurum Foà (Santa Croce 2047), per poi proseguire con quelle per Vittorio Coen Porto e Amelia Coen Porto Levi (San Marco 2313, Calle Larga XXI Marzo), Augusto Coen Porto (Castello 5117), Jole Jesurum e Marisa Jesurum (Castello 6222). Si è passati poi a Cannaregio, dove sono state poste le pietre alla memoria di Eugenio Saraval (civico 6042); del medico Giuseppe Jona (3826); di Pia Cesana Mariani e Leo Mariani al numero civico 1600. Infine, davanti alla Casa israelita di riposo (Cannaregio 2874) sono state deposte le pietre di Ada e Ida Ancona.
L’iniziativa, che ha il Patrocinio del Consiglio d’Europa – Ufficio di Venezia ed è stata curata dalla Presidenza del Consiglio comunale, dal Centro Tedesco di Studi Veneziani, dalla Comunità Ebraica di Venezia e da Iveser, si svolge in collaborazione con Insula spa.