Se “le chiusure battono le aperture” – è scritto in una Interpellanza comunale di Ciro Asproso – ben venga il Piano di marketing urbano predisposto da Confcommercio: “Rigenerare il commercio per rigenerare la città”, che individua una serie di buone pratiche volte a superare le attuali criticità e a rilanciare un settore messo a dura prova dalla concorrenza serrata di e-commerce e supermercati.
Tuttavia, senza un radicale cambio di passo da parte del decisore pubblico e una seria regolamentazione urbanistica, il rischio è di ritrovarsi con l’ennesimo documento destinato a prendere polvere in qualche cassetto dimenticato.
A nostro parere, la prima cosa di cui dovrebbe occuparsi questa Amministrazione è di svolgere una mappatura puntuale – con l’ausilio del S.I.T. – di tutte le attività commerciali suddivisa per distretti, laddove il Centro storico avrà certo un peso preminente, ma senza dimenticare i Borghi storici e gli assi di penetrazione cittadina.
La geografia del commercio dovrà includere non solo gli esercizi aperti, suddivisi per caratteristiche merceologiche, ma anche l’insieme di tutte le attività insediate al piano terra, dai semplici distributori automatici, ai luoghi di consumo; dalle attività culturali, ai locali sfitti o in ristrutturazione. Infatti, la dismissione commerciale è prima di tutto un problema urbanistico, poiché non riguarda solo il settore della distribuzione, ma esercita un impatto negativo sull’intera area di pertinenza creando discontinuità dei fronti, insicurezza e percezione di degrado.
In successione andrebbe attivato un Concorso di idee per la valorizzazione del sistema commerciale – iniziativa già sperimentata con successo in altre città italiane – in modo da individuare un gruppo di lavoro interdisciplinare che si avvalga di esperti nei settori dell’architettura, dell’economia e della gestione urbana.
Gli aspetti strategici del Piano di progettazione urbana dovrebbero riguardare il ridisegno degli spazi di fruizione pedonale e più in generale dei luoghi pubblici; l’individuazione di nuove aree per la sosta, in alternativa agli attuali stalli a bordo strada; il recupero dei grandi contenitori inutilizzati (ex Cinema, ex Istituti bancari, ecc.); gli interventi integrati di animazione e marketing territoriale (promozione dell’offerta turistica, allestimenti culturali, ecc.); incentivi per il riuso del patrimonio edilizio con il coinvolgimento diretto dei proprietari, degli operatori immobiliari, degli amministratori di condominio; l’allargamento delle zone pedonali e a traffico limitato, in stretta relazione con un diverso modello di mobilità che privilegi accessibilità pubblica e il trasporto lento; la regolamentazione urbanistica della media e grande distribuzione.
Il ruolo del Comune non è semplicemente quello di promuovere eventi occasionali, confidando nella capacità di auto-regolamentazione del mercato, ma di ripensare l’identità stessa del sistema commerciale progettando in maniera sostenibile, partecipata e condivisa.
Tutto ciò considerato si INTERPELLA il Sindaco e gli Assessori all’Urbanistica e allo Sviluppo Economico affinché:
1. Si proceda alla mappatura puntuale delle attività commerciali suddivisa per distretti.
2. Si promuova un Concorso di idee per la valorizzazione del sistema commerciale.
3. Si adotti un Piano d’azione triennale per la progettazione urbana e il rilancio delle attività economiche.
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