Varianti urbanistiche, contenimento del consumo del suolo e tutela ambientale

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Quattro varianti al piano degli interventi elaborate nel corso del 2019, altrettante in cantiere per il 2020. Viaggia a pieno regime la macchina dell’assessorato all’urbanistica del Comune di Vicenza che ha lo scopo di dare regole certe e visione allo sviluppo del territorio cittadino.

Questa mattina l’assessore all’urbanistica e all’edilizia privata ha fatto il punto su quanto realizzato l’anno scorso e quanto in programma per il 2020 in tema di pianificazione territoriale, tracciando un bilancio in cui il contenimento del consumo del suolo, il recupero e la rigenerazione dell’esistente e la tutela del sistema ambientale rappresentano i principi cardine a cui l’amministrazione, come peraltro la normativa regionale di riferimento, si sta ispirando.

Tra le varianti del 2019 vanno ricordate in particolare quella per la trasformazione dell’ex Caserma Borghesi in polo scolastico di eccellenza e la Variante verde che ha riclassificato 4200 metri quadrati di aree edificabili in aree inedificabili o agricole. Il 2020 sarà invece l’anno della variante del centro storico, che darà nuovo slancio al cuore della città, e di quella per la tutela del sistema ambientale e della rete ecologica che interessa circa 2 milioni e 200 metri quadri di aree verdi.

Sul fronte dell’edilizia privata, nel corso del 2019 l’assessorato ha gestito circa 6400 pratiche, di cui il 48% relative a tematiche di tipo edilizio, con trend in aumento in virtù del piano casa, e il resto attinenti a commercio, turismo, manifestazioni e ambiente.

L’attività del 2019

E’ stata una variante al PAT, il piano di assetto del territorio, il documento con il quale il servizio urbanistica ha recepito i nuovi limiti alla trasformazione del territorio disposti dalla normativa regionale che punta al recupero e alla riqualificazione delle aree urbanizzate, oltre che al contenimento del consumo del suolo. In questo senso a Vicenza sono stati concessi circa 48 ettari per le prossime edificazioni.

Un nuovo elaborato grafico definisce gli ambiti in cui le trasformazioni edilizie non comportano una riduzione del consumo di suolo naturale.

La variante è stata adottata dal consiglio comunale a giugno, sono state quindi raccolte e controdedotte le osservazioni. Il provvedimento è stato trasmesso al consiglio per l’approvazione definitiva.

Indispensabile al recupero di un’area oggi degradata è stata la redazione della variante parziale al piano degli interventi per l’ex Caserma Borghesi

Il Comune e l’amministrazione provinciale, proprietaria del compendio immobiliare dell’ex Caserma Borghesi, hanno sottoscritto nel corso del 2019 un protocollo d’intesa propedeutico alla sua valorizzazione. L’immobile, già destinato dalla pianificazione comunale al potenziamento dell’offerta scolastica, aveva infatti bisogno di una puntuale disciplina normativa che consentisse l’inserimento di più funzioni collegate all’istruzione, tra cui alcuni spazi per l’Università di Vicenza (mensa e laboratori), nonché di una normativa più snella e flessibile in riferimento alle aree a parcheggio, e che consentisse anche forme di accessibilità alternative, ad esempio attraverso il servizio di navetta, o il pedibus. Il consiglio comunale ha adottato la variante a dicembre; entro il 7 febbraio sono attese le osservazioni.

Il servizio urbanistica ha inoltre redatto una variante parziale al piano degli Interventi per apporre il vincolo preordinato all’esproprio per la realizzazione della rotatoria tra strada di Carpaneda e via Piazzon (SP35), al confine tra i Comuni di Vicenza e Creazzo.

Il progetto di riqualificazione prevede la messa in sicurezza del nodo, anche in funzione dei sempre più rilevanti flussi di traffico, nonché la realizzazione di un percorso ciclopedonale che permetta alle utenze deboli di attraversare la rotatoria in sicurezza.

La variante è stata adottata dal consiglio comunale a febbraio 2019 e approvata a giugno.

Infine, è stata redatta la cosiddetta Variante verde 2019 che recepisce le richieste di riclassificare le aree da edificabili a inedificabili, privandole della capacità edificatoria riconosciuta dallo strumento urbanistico.

La variante ha registrato le istanze presentate con i bandi 2018 e 2019, che riguardano esclusivamente zone destinate all’implementazione residenziale.

Circa 4200 metri quadri già edificabili sono stati riclassificati: a circa 1000 metri quadri è stato assegnato un indice di edificabilità pari a zero, mentre 3200 metri quadri sono stati trasformati in aree agricole.

Il consiglio comunale ha adottato a fine novembre la variante; i termini per la presentazione delle osservazioni sono scaduti il 30 gennaio; l’approvazione definitiva della variante sarà successiva alla fase di screening connessa alla valutazione ambientale strategica (VAS). E’ stato nel frattempo pubblicato il bando 2020.

Gli obiettivi per il 2020

Dare al centro storico un nuovo strumento urbanistico a distanza di 50 anni dal piano particolareggiato redatto dal professor Mario Coppa è un obiettivo decisivo per il Comune di Vicenza.

La variante parziale al piano degli interventi per l’ambito del centro storico del capoluogo e dei borghi storici limitrofi andrà infatti a sostituire uno strumento urbanistico non più attuale, per quanto lungimirante, concepito negli anni ‘60 ed entrato in vigore a fine anni ‘70.

L’incarico di progettazione è stato affidato al raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Tombolan & Associati di Padova, Nord Progetti srl di Parma e Massimo Vallotto, architetto di Bassano del Grappa, oltre al dottor Giorgio Andrian, consulente in materia UNESCO.

Sostegno alla residenzialità, riqualificazione degli spazi vuoti, rigenerazione edilizia, valorizzazione degli aspetti architettonici e storici, nuove politiche commerciali, sviluppo del turismo, accessibilità ed infrastrutturazione, sostenibilità, sono gli obiettivi principali che il pool di professionisti dovrà cercare di sviluppare nelle scelte pianificatorie, anche alla luce degli incontri di partecipazione già effettuati con i principali stakeholders del territorio (enti territoriali, associazioni economiche, ordini professionali, associazionismo culturale e ambientale).

Nuovo impulso a queste tematiche sarà dato proprio domani, giovedì 6 febbraio, nel corso del convegno “Il centro storico come volano di rigenerazione dell’intera città: regole, strumenti e opportunità”, promosso da Comune e Confindustria Vicenza con la partecipazione di prestigiosi esperti.

L’amministrazione procederà quindi con la pubblicazione di bandi per la manifestazione di interesse, per raccogliere le proposte di privati da trasformare in accordi per lariqualificazione di specifici contesti edilizi .

La variante del centro storico, infatti, oltre alle nuove norme e regole di intervento edilizio sugli edifici esistenti, dovrà definire anche possibili ambiti di trasformazione oggetto di accordi pubblico- privato che puntino alla riqualificazione del tessuto edilizio.

Ancora, nel corso del 2020 il servizio urbanistica sarà impegnato nell’elaborazione della variante parziale al piano degli interventi per la tutela del sistema ambientale e della rete ecologica.

In sintonia con l’obiettivo prioritario della Regione Veneto di tutela del territorio agricolo, del paesaggio e dell’ambiente, da perseguire con il minor consumo di suolo possibile, la conservazione della sua integrità e il suo ripristino, l’amministrazione comunale sta compiendo scelte strategiche per tutelare il proprio sistema ambientale, costituito dal verde dei parchi e dei colli, dei corsi d’acqua e degli elementi di interesse naturalistico che attraversano la città.

Lo stesso piano degli interventi, in coerenza con i principi fondamentali delineati dal PAT, punta a conservare, migliorare e ripristinare ecosistemi, habitat e specie, nonché caratteristiche ambientali, promuovendo la formazione, l’attivazione e una gestione efficace di una rete ecologica interconnessa a scala territoriale.

A tale scopo, secondo quanto previsto dal documento preliminare presentato in consiglio comunale, è in corso di elaborazione una variante per la costituzione di una rete periurbana di aree rilevanti sotto l’aspetto ecologico, paesaggistico e naturalistico, composta dai corridoi dei principali corsi d’acqua, dai rilievi collinari, dagli spazi agricoli strategici dal punto di vista della connessione ecologica tra aree protette, nonché dalle zone di riqualificazione e miglioramento ambientale, chiamate zone “Frm”, aree con funzioni di connessione alla rete ecologica comunale.

Complessivamente saranno tutelati circa 2 milioni e 200 metri quadri di aree verdi.

Anche la variante parziale al piano degli interventi per il rinnovo delle previsioni urbanistiche in decadenza rientra nelle attività di cui si occuperà il servizio urbanistica nel corso del nuovo anno. A marzo del 2018 il consiglio comunale aveva già adottato tale variante in modo che non decadessero le previsioni relative alle aree di trasformazione o espansione soggette a strumenti attuativi non approvati, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi per le quali non fossero stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli preordinati all’esproprio.

La decadenza delle previsioni relative alle aree di trasformazione ed espansione, nonché di quelle destinate a nuove infrastrutture ed aree per servizi, rappresentano una novità nella pianificazione regionale veneta. Infatti, la precedente norma per l’assetto e l’uso del territorio non prevedeva una temporalità dello strumento urbanistico comunale, in quanto esso restava in vigore sino a nuova variazione.

Ad evitare la decadenza, che avrebbe comportato l’impossibilità di dare attuazione alle trasformazioni del territorio perché le aree sarebbero state qualificate come “non pianificate”, è stato dunque necessario avviare l’approvazione di una specifica variante. Tuttavia l’entrata in vigore della legge regionale sul contenimento del consumo di suolo ha interrotto tale iter, poiché è risultato necessario procedere preliminarmente all’adeguamento del PAT. E’ ora necessario procedere con la variante, per avere uno strumento urbanistico generale che disciplini l’intero territorio comunale.

Un’ulteriore variante al piano degli interventi riguarderà l’adeguamento alla legge regionale sul recupero dei sottotetti ai fini abitativi.

La nuova legge regionale sulle “Nuove disposizioni per il recupero dei sottotetti ai fini abitativi”, entrata in vigore a gennaio di quest’anno, prevede che entro il 26 aprile i Comuni adeguino le proprie norme operative alle nuove regole. Queste ultime hanno introdotto alcune sostanziali novità, tra le quali il requisito che l’ampliamento sia relativo alle unità abitative esistenti e che il recupero del volume del sottotetto non generi un’unità abitativa autonoma. Per il recepimento delle nuove disposizioni normative nei prossimi giorni sarà presentato il documento preliminare al consiglio comunale.

L’assessorato all’urbanistica e all’edilizia privata è inoltre impegnato nella redazione del nuovo regolamento edilizio. Tutti i Comuni del Veneto stanno predisponendo il nuovo Regolamento Edilizio Tipo sulla base dello schema approvato dalla Conferenza Stato Regioni. In tal senso Vicenza ha attivato, alla fine del 2019, un tavolo tecnico di lavoro con i Comuni della cintura urbana per lavorare alla stesura di un nuovo regolamento con contenuti il più possibile condivisi ed uniformi ed offrire quindi ai cittadini ed agli operatori economici uno strumento unico per operare nella città e nella sua cintura. Sulla bozza di regolamento sarà poi aperto un confronto con gli ordini professionali e le categorie economiche. Con l’approvazione del documento verrà contestualmente modificato il piano degli interventi, in modo da rendere il più possibile semplice e ordinato il sistema di regole in materia edilizia. L’adozione del nuovo regolamento edilizio è prevista entro settembre 2020.

Fin qui quanto svolto nel 2019 e i principali impegni del 2020, ma l’attività dell’amministrazione sui temi dell’urbanistica e della pianificazione è già proiettata negli anni futuri. Sono già in cantiere le azioni che porteranno ad una più vasta revisione del piano degli interventi. Tra le altre, gli assessorati alle attività produttive e all’urbanistica, in coordinamento tra loro, hanno aperto un confronto con le associazioni di categoria istituzionali ed i rappresentanti del mondo del commercio per affrontare il tema dello sviluppo urbanistico sostenibile della rete commerciale.

Oltre che sulla questione della rete commerciale, che tanto dibattito ha alimentato in questi ultimi tempi, l’attenzione dell’amministrazione è puntata anche sulla semplificazione ed il riordino delle norme tecniche operative del piano degli interventi, nonché sulla definizione della disciplina dei crediti edilizi, per attivare più efficaci politiche di rinaturalizzazione e riduzione del consumo del suolo, secondo i più recenti indirizzi regionali.

 

I dati dell’edilizia privata

Il servizio Suap – edilizia privata, turismo, manifestazioni nel corso del 2019 ha gestito circa 6400 pratiche, di cui il 48% relative a tematiche di tipo edilizio, con trend in aumento in virtù del piano casa, e il resto attinenti a commercio, turismo, manifestazioni e ambiente.

Tra le tematiche tipo edilizio trattate dal servizio, il 58% ha riguardato pratiche edilizie vere proprie, il 34% richieste di accesso agli atti, l’1% l’apertura di pratiche per presunto abuso edilizio (circa una cinquantina) e il resto certificati di destinazione urbanistica.

L’attività edilizia è prevalentemente di tipo residenziale (77%), la restante è di tipo produttivo (23%).
Con l’avvio del 2020, malgrado la modifica del piano casa, la richiesta di pratiche edilizie rimane comunque elevata e sempre destinata a soddisfare esigenze limitate di tipo sostanzialmente familiare.