E’ stato presentato questa mattina a Ca’ Farsetti, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e del comandante della Polizia locale, Marco Agostini, il report 2019 dell’attività del Corpo. All’appuntamento ha preso parte anche la delegazione di corrispondenti e giornalisti della stampa estera, in questi giorni in città per raccogliere dati e informazioni sui grandi temi di Venezia: dall’acqua alta ai flussi turistici, dal decoro alla sicurezza urbana. Ma l’obiettivo della visita è anche un altro: osservare in prima persona come Venezia si sia risollevata dopo l’alta marea eccezionale che ha colpito la città. “La notte del 12 novembre – ha esordito il sindaco nel ringraziare i cronisti presenti e l’associazione Ava che si sta occupando dell’ospitalità – è stata davvero drammatica, è inutile sminuirlo. In questi giorni potrete apprezzare come i veneziani e tutte le persone che lavorano a Venezia abbiano potuto ripristinare i servizi pubblici e gestire i danni subiti. Speriamo di lasciarvi l’idea di una comunità, che sicuramente discute, ma sa affrontare i problemi”.
“I dati e i numeri che illustreremo – ha aggiunto poi Brugnaro – sono un esempio a livello nazionale di quanto la Polizia locale può fare per difendere la città garantendo la convivenza e la vivibilità”.
“Quest’anno – ha spiegato Agostini – il report della Polizia locale è particolarmente importante perché conclude un quinquennio amministrativo molto significativo. Ad inizio mandato il sindaco e l’assessore alla Sicurezza urbana, Giorgio D’Este, hanno condiviso un progetto articolato e complesso di riorganizzazione del Corpo, per renderlo sempre più efficiente, orientato alla sicurezza urbana e al controllo del territorio. In questi cinque anni sono stati riformati il Regolamento speciale del Corpo, il Regolamento dell’armamento con la previsione dell’armamento completo di tutto il personale operativo, ma l’atto più significativo è stato il nuovo Regolamento di Polizia e sicurezza urbana, che ha sostituito il precedente in vigore dall’86. Il nuovo testo regolamentare ha codificato una serie di obblighi comportamentali di rispetto della città, diretti ai residenti ma anche agli ospiti, e introdotto l’ordine di allontanamento, il cosiddetto daspo urbano, irrogato 372 volte in meno di 6 mesi. Lo strumento – ha aggiunto Agostini ricordando l’utilizzo della misura anche nel caso dei turisti che si facevano il caffè ai piedi del Ponte di Rialto, o di quelli che si sono tuffati in Canal Grande – ha un effetto deterrente di grande rilievo. Uno dei risultati ottenuti è che su una delle guide turistiche più note al mondo viene precisato che a Venezia le regole vengono fatte rispettare”.
Particolare soddisfazione è stata espressa per l’attività di presidio del territorio, attraverso un’articolazione dei servizi 24h su 24, 365 giorni all’anno, da Pellestrina a Tessera, e un potenziamento dell’attività in fascia serale e notturna. I risultati – per i quali l’assessore D’Este ha voluto ringraziare tutto il personale – hanno comportato una contrazione del commercio di merce contraffatta (nel 2014 138 sequestri penali contro i soli 6 dell’anno 2019 ) e un aumento del livello di sicurezza grazie all’attività di contrasto al microspaccio su strada (60 kg di stupefacente sequestrato) e all’antiborseggio in Centro storico. Nel corso del 2019 inoltre l’attività di polizia giudiziaria ha fatto registrare 105 arresti (nel 2014 erano stati 25), mentre le operazioni Oculus e Oculus plus hanno consentito 122 attività di sgombero.
Attenzione è stata dedicata anche alla riorganizzazione del Corpo: 250 nuove assunzioni (entro il 2020 verrà bandito un ulteriore concorso per arrivare complessivamente a 550 operatori) che hanno permesso di sostituire i pensionamenti e ridurre in modo significativo l’età media degli agenti.
Il comandante Agostini ha quindi evidenziato la centralità della Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza, “che si è trasformata sempre più nel cuore pulsante della Polizia locale metropolitana supportando oltre agli operatori del Comune di Venezia, i Corpi di Polizia locale di altri 12 Comuni metropolitani attualmente convenzionati e rispondendo a 50.637 chiamate nel 2019”. Sul fronte della Polizia stradale infine, nel corso del 2019 sono state elevate 279.000 verbali per violazione del Codice della Strada rispetto ai 200.000 del 2014 e sono stati gestiti ulteriori 156.000 verbali per conto dei Comuni convenzionati contro 3.900 del 2014. Per quanto riguarda il controllo della navigazione sono stati controllate oltre 180.000 imbarcazioni con l’elevazione di 1.229 violazioni amministrative, con un impegno di 6.405 giornate/uomo in questa tipologia di controlli.
“Abbiamo scelto di armare la Polizia locale e di dotarci di un’unità cinofila – ha concluso il sindaco – per garantire il decoro e la sicurezza della città. Vogliamo far capire come Venezia sia una città aperta e accogliente, che tuttavia deve essere rispettata. In questo senso – ha aggiunto Brugnaro – abbiamo pensato al Contributo di accesso, che sarà operativo dal 1° luglio, per disincentivare il turismo ‘mordi e fuggi’ e invogliare i visitatori a vivere la città per più giorni”.