Nuova legge elettorale e futura Giunta, Ciambetti: “siamo all’infodemia di notizie false e strumentali”

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“Infodemia, proliferazione incontrollata di notizie, nella migliore delle ipotesi, scarsamente affidabili, sicuramente fuorvianti e in taluni casi false. Ecco, a proposito delle nuove norme che caratterizzeranno la prossima Giunta Regionale e il prossimo consiglio siamo davanti ad un focolaio di fake news e a una infodemia abilmente alimentata e orchestrata in maniera strumentale. Non potendo convincere gli elettori con argomenti validi, c’è chi cerca solo di disorientarli, confonderli”.

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto interviene nel dibattito sul tema “scaturito inopinatamente dopo l’ultima seduta consigliare – ha spiegato Ciambetti – quando il Consiglio è stato chiamato ad adeguare lo Statuto allineandolo alle previsioni della legge elettorale approvata ancora nel 2018. Già questa singolare anomalia temporale dovrebbe mettere sull’avviso: è, a dir poco, pretestuoso polemizzare oggi, a pochi mesi dal rinnovo dell’assembla, su norme di una legge approvata due anni or sono e che ora viene tecnicamente accolta nello Statuto. In secondo luogo è altamente singolare vedere come leggi analoghe alla nostra, che prevedono l’incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore, siano in vigore, senza polemica alcuna, anche in Regioni come la Toscana, governata dal Pd e da Articolo Uno, che da noi invece alza alti lamenti e minaccia referendum.

Nel Lazio, il cui presidente, Zingaretti, galleggia con il sostegno insostituibile dei 5Stelle oltre ad essere contestualmente il leader del principale alleato dei pentastellati al governo nazionale, già oggi il 100 per cento degli assessori sono esterni. Valanghe di polemiche, e bugie, sul caso Veneto e silenzi, invece, dove si è, direttamente o indirettamente, al governo? In Emilia la norma, presente anche in altre Regioni, dice che ‘gli assessori sono scelti tra cittadini eleggibili a Consigliere regionale’. Nella maggioranza delle Regioni italiane si ricorre a una netta divisione tra chi è chiamato a svolgere un ruolo di governo e chi deve fare il legislatore. Divisione, per altro, fissata per legge statale anche per i comuni sopra i 15mila abitanti; l’assessore deve essere esterno.

Nessuno si sogna di dire che il sindaco pentastellata Appendino o la pentastellata Raggi hanno moltiplicato i posti: hanno applicato una legge che nasce da un orientamento condiviso nella maggioranza delle Istituzioni a cui anche il Veneto si è adattato già da due anni. Insomma, non c’è nessuna moltiplicazione di poltrone, come maldestramente qualcuno sostiene. Anche sulle cifre date in pasto alla stampa ci sarebbe molto da ridire: quelle circolate in Veneto in questi giorni non hanno fondamento alcuno e sono disancorate dalla realtà.

Non si tratta di sperperare milioni, in una Regione, tra l’altro, che sin dalla scorsa legislatura aveva provveduto, senza attendere le norme nazionali, a sfrondare abbondantemente i costi della politica”

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