Giorno del Ricordo 2020: cerimonia ufficiale al Teatro Momo

185
Comune di Venezia
Comune di Venezia

Si è svolta questa sera, al Teatro Momo di Mestre, la Cerimonia ufficiale cittadina organizzata dal Comune di Venezia in occasione del Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe. La commemorazione si è aperta con la rappresentazione teatrale “La foiba del silenzio”, una lettura scenica multimediale che ha affrontato i temi controversi della fine del secondo conflitto mondiale nelle province italiane ex-orientali.

Lo spettacolo è stato preceduto dai saluti istituzionali della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, che ha coordinato per l’Amministrazione comunale le iniziative per il Giorno del Ricordo: “Ci troviamo in uno dei teatri più noti di Mestre per celebrare per la prima volta, in modo speciale, il ‘Giorno del Ricordo’ – ha dichiarato – attraverso questa cerimonia cittadina che arricchisce ulteriormente il folto calendario di appuntamenti che accompagneranno la comunità lungo un articolato e intenso percorso che coinvolgerà tutto il territorio comunale”.

La presidente ha poi sottolineato come l’obiettivo sia “fissare nella memoria collettiva fatti, volti e voci legati a un mondo per troppo tempo dimenticato”. “E’ importante ricordare l’eccidio delle foibe e delle persecuzioni titine – ha rimarcato Damiano – migliaia di persone furono torturate e assassinate nelle doline carsiche. Ricordiamo tra loro Norma Cossetto, laureanda 23enne all’Università di Padova, che venne imprigionata e gettata nella foiba di Villa Surani, dopo essere stata violentata, per la sola colpa di essere italiana. Proprio a lei – ha sottolineato la presidente – l’Amministrazione comunale ha deciso di intitolare il 27 settembre scorso una delle rotonde di via Anselmi. Oggi – ha concluso – è nostro dovere morale e civico fissare nella memoria il ricordo di questi nostri connazionali, dando voce al silenzio e coltivando una memoria universale e libera da ideologie o negazionismi. L’odio, la vendetta, la discriminazione generano solo altro odio e violenza”.

Alessandro Cuk, presidente del Comitato provinciale di Venezia dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha introdotto la rappresentazione, un approfondimento sulla questione delle foibe e della Resistenza, dell’esodo delle comunità istriano, dalmate e giuliane, della loro accoglienza in Italia e della deportazione di parte della popolazione italiana – all’indomani dell’avvenuta scomunica staliniana della politica jugoslava – nei campi e nelle isole adriatiche di quegli stessi italiani che avevano abbracciato la causa di Tito.

Lo spettacolo è stato curato da Paolo Marchetti, Gigi d’Agostino e Annalisa Gambaretto dell’Associazione culturale Kamina Teatro. Sul palco Francesca Sara Toich, Paul Spera e Andrea Brugnera, che ne ha curato anche la regia.