Daniele Beschin, citofoni leghisti e non solo: Zanettin rivendica il ruolo di equilibrio a destra di Forza Italia

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Alessia Bevilacqua con Daniele Beschin (foto FB)
Alessia Bevilacqua con Daniele Beschin (foto FB)

On. Pierantonio Zanettin, dopo le dichiarazioni del consigliere leghista Daniele Beschin sulla modella chiampese Maty Fall Diba, in un nostro editoriale avevamo commentato che  appare facile oggi per il Commissario leghista Matteo Celebron scandalizzarsi dei giudizi  beceri di Beschin, le cui idee erano note a tutti, e  che però l’anno scorso aveva fatto  comodo con i suoi voti.

Pierantonio Zanettin
Pierantonio Zanettin

Sono perfettamente d’accordo con lei. L’anno scorso la Lega di Arzignano ha messo in lista Beschin, che tutti sapevano proveniente da Forza Nuova. Bastava leggere i suoi post per capire come la pensava su tanti temi sensibili. Ma l’anno scorso la Lega aveva bisogno di tanti voti fin dal primo turno delle comunali.

Ci ricorda come sono andate le cose?

Già sul finale della consiliatura Gentilin, Forza Italia era stata messa alla porta con la revoca  delle deleghe a Nicolò Sterle.

La Lega, che a livello nazionale era al governo con i 5 Stelle, anzichè ricucire, ha preferito tener fuori dalla coalizione Forza Italia, che quindi è andata da sola al voto, candidando a sindaco lo stesso Nicolò Sterle.

Alessia Bevilacqua  doveva quindi vincere a tutti i costi al primo turno, ed evitare il ballottaggio, in cui poteva anche rischiare.

Per questo anche il pugno di voti di Beschin faceva comodo e poteva  risultare decisivo.

Poi i nodi sono venuti al pettine

Maty Fall Diba, bellezza italiana
Maty Fall Diba, bellezza italiana

Era inevitabile. Se un sindaco rifiuta l’apporto dei moderati e dei liberali di Forza Italia, preferendo connotarsi come destra destra, “l’incidente”, che crea imbarazzo e vergogna alla comunità, è sempre in agguato.

Le parole del Commissario leghista Celebron mi inducono a pensare che ha  compreso che  è stato un errore spostare troppo a destra l’amministrazione. Ma è ormai un ripensamento tardivo, la frittata  è fatta. Salvini, anche a livello nazionale, sta cercando di riposizionarsi rispetto a certe prese di posizione estreme.

Perché secondo lei, on. Zanettin, andare a suonare il campanello di una famiglia originaria del Marocco al Pilastro significa riposizionarsi al centro?

Credo che anche lo stesso Salvini, col senno di poi, e in cuor suo, oggi sia convinto che quello è stato un grave errore nella campagna elettorale in Emilia.

Ma la  Lega ogni tanto minaccia di escludere Berlusconi e Forza Italia dalla coalizione di centro destra e di andare da sola.

Sono solo chiacchiere dei giornali. In realtà credo che ormai siamo  tutti convinti che oggi la Lega ha bisogno di Forza Italia, altrettanto quanto Forza Italia ha bisogno della Lega. E la vicenda di Arzignano lo conferma.

La domanda finale la facciamo ora alla Lega: quando Salvini & partner locali e nazionali cesseranno di essere ondivaghi (Daniele Beschin sì, poi no; si dimettano per coerenza i consiglieri comunali transfughi, senza cambiare maggioranza, verso Fratelli d’Italia a Vicenza, ma benvenuti ai parlamentari in uscita dal M5S che vanno all’opposizione; processo Gregoretti al leader prima no, poi sì ma ora ni; taglio dei parlamentari sì ma poi no e così via…)?

E quando indicheranno, magari dopo averla… scelta, una rotta comprensibile e duratura per il bene del Paese e non solo per ingrossare a dismisura, e a caso?, un frullato elettorale in cui pare che tutto si possa aggiungere di volta in volta tanto l’indeterminatezza del sapore finale nulla fa distinguere?