La Giunta adotta la variante al Piano degli interventi per la realizzazione del Parco fluviale del Marzenego. La delibera andrà ora discussa in Consiglio

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Comune di Venezia
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Al termine della riunione di Giunta di oggi, è stata presentata alla stampa la proposta di delibera sulla realizzazione del Parco fluviale del Marzenego, che verrà sottoposta ora all’approvazione del Consiglio comunale. Alla conferenza stampa sono intervenuti il sindaco Luigi Brugnaro, l’assessore all’Ambiente e Urbanistica, Massimiliano De Martin, il direttore del Settore urbanistica, Danilo Gerotto, e il direttore generale di Acque Risorgive – Consorzio di Bonifica, Carlo Bendoricchio.

“La delibera che presentiamo – ha esordito il sindaco – è un’innovazione a livello regionale. Partiremo da un primo tratto, per poi comprendere tutta l’asta del fiume e questo esempio dovrà essere portato avanti su tutti gli altri canali e fiumi che confluiscono sulla Laguna di Venezia, per arrivare al suo progressivo disinquinamento. L’idea di fondo è che le acque diventino un luogo a cui rivolgersi, un luogo che va poi gestito e organizzato. Vogliamo dimostrare che si può fare ambiente utilizzando i sistemi dell’ingegneria e della tecnica e anche con l’apporto dei privati”.

“Il Parco fluviale – ha poi continuato Brugnaro – serve per recuperare la storia della città. Chiederemo che le nuove edificazioni si riapproprino dell’elemento acqua e rispettino l’ambiente, per cui tante aree verranno asservite al parco, con la collaborazione dei privati. Andremo poi a risolvere problemi legati alla viabilità, con lo snodo della Gazzera che verrà collegato con la tangenziale, grazie ai finanziamenti della Regione Veneto. Si aprirà infine una serie di ragionamenti coi privati in merito al disinquinamento delle acque, per cui il collegamento delle case alle fognature, ove siano presenti, e la verifica delle fosse biologiche adeguate alla pulizia delle acque dovrà valere lungo tutto l’intero fiume. Ci allarghiamo così a livello extra-urbano”.

Grazie all’adozione della Variante sarà possibile completare il raccordo viario Brendole-Castellana, per portare a compimento la linea del sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr), che coprirà i collegamenti tra Venezia, Quarto d’Altino e Mestre-Treviso, nonché rendere più fluida la viabilità ed efficientare la rete stradale, grazie alla realizzazione di un collegamento tra la rotatoria Miranese e il parcheggio scambiatore di via Montagnola.

La deliberazione è stata accolta in modo favorevole dal Consorzio di Bonifica – coinvolto per elaborare un progetto di riqualificazione idraulica – perché, come ha affermato Bendoricchio, si parla di pianificazione su larga scala, introducendo a livello urbanistico i concetti di salvaguardia del bene pubblico, di miglioramento della qualità dell’acqua e di riduzione del rischio idraulico.

“La qualità delle acque – ha spiegato Gerotto – è  uno dei problemi più grandi che abbiamo e l’altra sfida è come realizzare una rete ecologica all’interno della città.  Il Parco fluviale si basa sull’idea di connessione ambientale su un territorio molto vasto, non per niente sono coinvolti il Consorzio di Bonifica e la Città Metropolitana. Quando parliamo di connessioni ecologiche non possiamo infatti rimanere dentro a confini comunali”. In particolare la Città Metropolitana di Venezia contribuirà alla riqualificazione ambientale del Marzenego, con la realizzazione  di percorsi ciclo-pedonali lungo l’intero corso d’acqua.

Il direttore all’Urbanistica ha poi illustrato alcuni aspetti tecnici del piano, ribadendo l’idea di fondo che “Il fiume diventerà il luogo urbano più importante della città, il Parco fluviale entrerà nella città. La delibera ad esempio contiene un’indicazione forte per l’area dell’Ex Umberto I: se prima gli edifici davano il retro verso al Marzenego, ora la prospettiva dovrà ribaltarsi. E ancora, appone un vincolo di tipo urbanistico su un’area agricola, demandando alla contrattazione con i privati la compensazione urbanistica, secondo quanto previsto dalla legge regionale: attraverso cessione di crediti edilizi o trasferimenti di cubatura riusciremo ad ottenere queste aree senza impegni di spesa per il Comune e senza coercizione. Infine misureremo l’aumento degli interventi ecologici in città, per poterne quantificare il miglioramento ambientale”.

“L’aspetto importante di questo intervento – ha concluso l’assessore De Martin – è che si tratta di un riscatto ambientale della città della terraferma, rispetto ad un passato in cui è cresciuta in fretta e spesso senza rispettare parametri a verde. Qui invece realizziamo un Parco fluviale che è anche un corridoio ecologico. E’ un progetto che si lega alla visione che ha quest’Amministrazione di Mestre, che deve diventare una città verde. L’obiettivo è di vedere realizzato, grazie a quanto previsto dal nuovo Regolamento edilizio, un sistema di forestazione della città, una nuova metodologia di costruzione promossa in tutto il mondo per costruire quartieri sempre più ecologici”.