Lido in Love 2020: al Centro Morosini dibattito sulla legge “Codice Rosso” e sul contrasto alla violenza sulle donne

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Comune di Venezia
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Attenzione sempre viva al contrasto della violenza sulle donne, piaga ancora radicata nella società che, attraverso la recente legge “Codice Rosso”, ha visto introdurre una serie di norme a tutela della violenza domestica. Questa una delle linee guida trattate stamattina durante “Break the chains”, uno dei principali eventi inseriti nel programma della settima edizione di “Lido in Love”, a cui ha presenziato la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano.

La tavola rotonda si è svolta nelle sale del centro “Francesco Morosini” agli Alberoni ed è stata organizzata, come tutta la kermesse “Lido in Love”, dalla Pro Loco di Lido di Venezia e Pellestrina, in collaborazione con l’Istituzione Centri di Soggiorno del Comune e la Presidenza del Consiglio comunale. Sono intervenuti, tra gli altri, la senatrice Donatella Conzatti, vicepresidente della Commissione d’inchiesta parlamentare su femminicidio e violenza di genere, Massimo Michelozzi, sostituto procuratore della Procura di Venezia, e Fabiana Danesin, vicepresidente dell’Ordine degli avvocati di Venezia. Con loro Marina Rotoli, rappresentante dell’associazione Doppia Difesa, Patrizia Marcuzzo, responsabile del Centro antiviolenza comunale, e Anna Brondino, presidente dell’Istituto Morosini. A moderare c’era il giornalista Ugo Dinello.

“Questo è diventato ormai un appuntamento annuale – ha esordito Damiano, dopo aver portato i saluti istituzionali – un momento di riflessione su un tema tanto attuale quanto drammatico, rispetto al quale non bisogna mai abbassare la guardia. L’Amministrazione comunale di Venezia è molto attenta e sensibile a riguardo: il nostro Centro Antiviolenza, che è stato il primo aperto in Italia, compie 25 anni; mettiamo a disposizione case rifugio per donne vittime di violenza con i loro figli, ma puntiamo molto anche sull’attività di sensibilizzazione rivolta alla comunità sul contrasto alla violenza sulle donne, in particolar modo con il ‘Novembre donna’, mese dedicato interamente ogni anno a questo tema. Inoltre abbiamo sottoscritto diversi protocolli con l’Ordine degli avvocati, la Prefettura e le Forze dell’ordine. I risultati iniziano a vedersi: nel Comune di Venezia sempre più donne si rivolgono al nostro centro, consapevoli di trovare dei professionisti che le accompagnano in un percorso di uscita dalla spirale della violenza dall’inizio alla fine”.

I dati del 2019 indicano infatti che c’è stato un aumento delle richieste di informazioni e di orientamento (281 contro le 270 del 2018), così come dello sviluppo di progetti personalizzati di uscita dalla violenza (210 nel 2019 e 152 nel 2018) e che sono quasi raddoppiate le richieste di consulenza (99 contro le 55 del 2018). Crescono, inoltre, i numeri delle persone ospitate, compresi i minori, nelle case rifugio (28 nl 2019 mentre erano 16 nel 2018) e in altre strutture (55 nel 2019 e 24 nel 2018). “Sempre più – ha proseguito la presidente – le donne vittime di violenza cominciano ad avere la consapevolezza di non essere sole. Stiamo puntando proprio su questo, a convincerle a denunciare, perché facendolo e usufruendo dei nostri servizi, possono affrancarsi dal sopruso”. Damiano ha infine ricordato l’attività di formazione in corso quest’anno nelle scuole, con il coinvolgimento di 26 classi su tutto il territorio comunale: “E’ essenziale – ha ribadito – partire dall’educazione al rispetto”.

Durante il convegno è stato ricordato che, dal 1994 ad oggi, il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia ha accolto 7.134 donne. Per quanto riguarda invece le emergenze gestite dalle strutture ospedaliere nell’ultimo anno, ci sono state 94 attivazioni, di cui 83 a Mestre e 11 a Venezia.