La decisione della Giunta Comunale di Vicenza – è scritto in un comunicato a firma di Danilo Andriollo (Presidente provinciale ANPI) e Luigi Poletto (Presidente della sezione ANPI della città) – di abolire la clausola antifascista nel regolamento COSAP rappresenta un fatto di inaudita gravità: l’ANPI chiama la città democratica e antifascista alla più ampia mobilitazione nelle modalità che saranno decise nei prossimi giorni in attesa del dibattito in Consiglio Comunale.
Quattro considerazioni:
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l’eliminazione della clausola nega la minaccia culturale e politica del risorgente neofascismo ed è profondamente diseducativo per le giovani generazioni
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L’evocazione della c.d. “pacificazione” è del tutto inappropriato e sottende la riabilitazione del fascismo il quale non è stato un regime autoritario benevolo, ma una brutale dittatura che ha distrutto la libertà, perseguitato gli oppositori politici, aggredito popoli inermi, introdotto le leggi razziali e condotto il Paese alla catastrofe dell’alleanza con il nazismo genocidario e alla guerra di aggressione
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Vicenza è medaglia d’oro per il ruolo avuto nella Resistenza: questo provvedimento è uno sfregio e un affronto ai tanti giovani che 75 anni fa sacrificarono la loro vita per donarci quella libertà di cui oggi godiamo.
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L’abolizione della clausola rende le componenti moderate del centro-destra succubi del neofascismo: nel Comitato di Liberazione Nazioanle non esistevano solo partiti di sinistra quali il PCI, il PSI e il Partito d’Azione, ma anche componenti moderate quali la DC, il PLI, la Democrazia Sociale.
Oggi però la destra moderata risolve sé stessa nel neofascismo.