Firenze, 27 Febbraio 2020. Riportiamo una lettera che l’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, Aduc, ha ricevuto e, con risposta, pubblicato sulla rubrica “Cara Aduc”.
“buongiorno sono uno studente in affitto a Milano con regolare contratto. Posso recedere per gravi motivi per la polmonite da coronavirus.
in attesa di un gradito riscontro sono a porgervi cordiali saluti”
Risposta
«Milano, almeno per ora, non è una città in cui è stato inibito l’accesso o sia stato intimato agli abitanti di abbandonarla. Tutti i contratti, quindi, continuano ad avere il valore e le regole riportati negli stessi│.
Ovviamente, la nostra è una risposta gentile e non potrebbe essere altrimenti.
Questo, altrettanto ovviamente, non ci esime da fare alcune considerazioni generali su come, “il momento coronavirus” possa influire su comportamenti e culture delle persone.
Comprendiamo, argomentiamo e riflettiamo in termini legali sulle vicende legate, per esempio, ai viaggi e ai vari momenti pubblici della nostra quotidianità.
Ma di fronte alla lettera che abbiamo riportato, cogliamo anche l’aspetto irriverente del nostro essere cittadini, consumatori e utenti. Riflettendo su alcuni aspetti psicologici e civici di coloro a cui può venire in mente di porsi una domanda come quella che abbiamo riportato, abbiamo stilato una serie di aspettative, desideri ed esigenze che potrebbero essere presi in considerazione da chi assimila le informazioni in un certo modo:
A – il mio vicino di casa (che è spesso un rompiscatole) oggi tossiva quando l’ho incontrato nelle scale. Oltre che chiamare la protezione civile e l’emergenza sanitaria, posso chiedere che sia buttato fuori dal condominio?
B – Abito in una città in cui ci sono alcuni malati da Coronavirus, posso non pagare il debito che ho col macellaio sotto casa?
Posso non andare a lavorare?
Posso chiedere che lo Stato mi paghi il trasferimento in un’altra città?
Posso non pagare la luce, il telefono e il gas e le tasse?
Posso uccidere mia suocera?
Sì, lo sappiamo, alcune di queste aspettative possono anche essere vicine alla realtà che stiamo subendo in questo momento, ma se riusciamo ad essere anche un po’ irriverenti su di esse, forse riusciamo meglio a sopportarle.
L’articolo L’irriverente, l’italiano “medio” e il Coronavirus: Aduc risponde alle paure della gente proviene da L’altra Vicenza.