Zaia oggi annuncia una clamorosa retromarcia – scrive in una nota il consigliere comunale Raffaele Colombara – rispetto alla linea presa qualche giorno fa e cerca di scaricare le colpe sugli altri (media, giornali, ecc): ma non era stato lui stesso 3 giorni fa a dichiarare che stavamo vivendo la più grave emergenza di sempre nel Veneto?
Come stanno le cose?
È stata sopravvalutata la questione, e dunque dovrà chiedere scusa ai tanti che subiranno pesanti disagi economici, o ha paura ad andare avanti nella linea adottata perché questo comporterebbe ulteriori danni economici?
Premetto che ho espresso fin da subito la vicinanza alle autorità competenti che assumevano misure impattanti in un momento di emergenza, lontano da polemiche, ma la situazione che si è venuta a creare oggi è davvero molto preoccupante per una totale incapacità gestionale della Regione.
Andando per ordine, Zaia domenica 23 ha emesso un’ordinanza pesantissima (in concerto con il Ministro Speranza) con la chiusura di tantissime attività: scuole, Chiese, impianti sportivi, palestre, piscine, case di riposo, eventi e manifestazioni, centri diurni perché luoghi di assembramento e potenzialmente pericolosi per il contagio; i centri commerciali, invece, tutti aperti!
Il giorno dopo è arrivata una nuova nota del Dg della Sanità Veneta Mantoan (braccio destro di Zaia) che dava interpretazioni completamente opposte alla precedente ordinanza (aprendo a impianti sportivi, palestre, piscine ecc.), di fatto creando una grande confusione nelle interpretazioni e nel ruolo dei sindaci (con difformità nelle interpretazioni da comune a comune).
Oggi nelle dichiarazioni del Presidente si annuncia la revoca di tutte le misure e da lunedì tutto come prima. I dati: 98 i casi in Veneto (2 decessi) in un trend in continuo aumento.
Zaia annuncia che c’è stata una sola pandemia mediatica, ma che invece è tranquillo sui risultati.
Lo stesso Zaia si dice molto preoccupato per le conseguenze economiche (settori economici in difficoltà per la crisi sanitaria) e in un passaggio annuncia una misura diversa nell’effettuazione dei tamponi che saranno fatti solo in alcuni casi definiti.
Dunque, significa che saranno disposti meno controlli? Certamente in questa maniera i casi diminuiranno, ma il problema?
La riapertura delle scuole dopo una settimana di chiusura che senso ha? Visto che ci hanno martellato che il periodo di isolamento deve essere di 14 giorni, in via logica e prudenziale si doveva prevedere che le stesse limitazioni sarebbero durate 14 giorni, non 7 (lo stesso Giappone, colosso economico, annuncia oggi la chiusura di tutte le scuole per 14 giorni).
Certamente ci sono stati disagi nell’emergenza, ma una settimana in via prudenziale in più che avrebbe causato? Che causeranno per la comunità, invece, eventuali nuovi contagi?
Se si vuol essere attenti agli evidenti disagi economici, si lavori a livello politico centrale per prevedere risorse straordinarie di sostegno, come incentivi e sgravi per le imprese, ma si tuteli prima di tutto la salute dei nostri anziani e dei nostri bambini.
Una cosa è del tutto evidente: la tanta proclamata “gestione veneta oculata” si è rilevata fallimentare con una totale assenza di linea coerente di gestione e con una grandissima confusione.
Ci rispondano a queste domande:
Qual è il vero interesse di Zaia? Tutela della salute dei cittadini o interesse economico industriale?
Le misure adottate erano valide o si stava solo scherzando, che ora si ‘deve tornare tutto come prima’?
La comunità scientifica si è espressa nella validazione scientifica delle misure passate e future?
Perché se i casi sono in costante aumento si riducono i controlli e si fa marcia indietro?
Qui l’intenzione non è la polemica, ma c’è una situazione davvero incredibile!
Una richiesta: la politica si faccia da parte e le risposte ci arrivino solo dalla comunità scientifica. In un senso o in un altro, ma che il parere sia solo di chi ha a cuore (e la responsabilità) della salute dei cittadini.
L’articolo Coronavirus, Colombara: Zaia annuncia una clamorosa retromarcia, perché? proviene da Parlaveneto.
