Se il governatore del Veneto (tale Luca Zaia della Lega) crede alla balla dei topi vivi – scrive Massimo Follesa portavoce CoVePA ovest VI – allora crederà anche alle balle della Sis sulla Pedemontana Veneta: a partire che serva ai veneti.
Un commento del genere nasce spontaneo dopo aver appreso dai media delle sesquipedali stupidaggini dette in diretta tv dal presidente della giunta regionale veneta, che dopo le esternazioni di Luke Prosekko si candida a divenire una giunta vebeta, «unfit to lead», inadatta a governare come direbbero gli americani. Quello che hanno detto i cinesi ormai ha già fatto il giro del pianeta.
Il signor Zaia bontà sua, intervistato dalla stampa regionale e da quella nazionale, avrebbe potuto dire qualcosa di sensato e invece ha proseguito sul solco che gli riesce meglio, quello della minimizzazione e della banalità. Avendo a disposizione cotanti media (i quali le domandine scomode ben si son guardati dal porle, sempre sia lodata la stampa libera) avrebbe, per esempio, potuto spiegare meglio il suo pensiero sulla pericolosa traiettoria del direttore generale della sanità veneta (il brendolano Domenico Mantoan) dopo che sul capo di quest’ultmo sono cadute due tegole da una tonnellata ciascuna.
La prima, l’incontro notturno con una signora ben addentro ad una galassia societaria riferibile ad aziende di forniture o servizi sanitari che hanno a che fare con la Regione Veneto (vicenda di cui parla l’Espresso il 15 novembre). La seconda, la figura meschina rimediata dal megadirettore laterale dopo la deflagrazione, anche su La7, del cosiddetto affaire dei tamponi negati alla clinica universitaria di Padova. Le recenti affermazioni di Zaia a «Piazza pulita» su La7 (video sopra) sono tanto insulse quanto gravi.
Dire di sé medesmo che il sedicente amico dei veneti non deve occuparsi delle esternazioni scritte del dirigente Mantoan è una empietà oltre che una balla subspaziale, che da sola merita le dimissioni che devono giungere a velocità curvatura 9: dimissioni del governatore per quanto ha detto (o non detto a seconda dei casi), e del dirigente sanitario per quanto ha detto.
Il governatore Zaia non è responsabile del quoziente intelligenza dei suoi assessori e dei suoi dirigenti, ma è politicamente responsabile per quanto costoro dicono.
E soprattutto scrivono.