Prodi è con la lista “Insieme Italia-Europa”: la soddisfazione di Luca Fantò, segretario regionale Psi Veneto

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Stamani a Bologna, scrive Luca Fantò, segretario regionale PSI del Veneto, in un’assemblea organizzata dalla lista “Insieme Italia-Europa“, nel suo intervento, il oresidente Romano Prodi ha dichiarato “Abbiamo bisogno di una coalizione di centrosinistra forte e unita, che ponga al centro valori di maggior eguaglianza e maggior Europa“. Il Presidente Prodi – che oggi presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, presente anche lui all’assemblea, definsoce “il simbolo del centrosinistra che vince“, ha quindi dichiarato come la sua presenza alla manifestazione organizzata da “Insieme” non fosse casuale bensì “la testimonianza a sostenere quella parte della coalizione di centrosinistra cui mi sento particolarmente legato perchè porta avanti la logica che era il mio sogno, vedere unito il centrosinistra“. Di seguito riportiamo l’articolo completo sull’endorsement a Insieme di Prodi su LaRepubblica.it.

Elezioni, Prodi sceglie Insieme e investe Gentiloni: “Con lui Paese è più forte”

Il Professore lancia un appello: “Abbiamo bisogno di una coalizione di centrosinistra forte e unita che ponga al centro valori di maggiore eguaglianza e maggiore Europa”. Salvini: “Da premier farò Berlusconi ministro”. L’ex Cavaliere: “Bene Salvini come ministro Interno”

 

Romano Prodi si schiera dalla parte di ‘Insieme‘ e investe, se non formalmente, almeno di fatto, il premier Paolo Gentiloni, anche lui presente a un incontro elettorale a Bologna, riconoscendo il lavoro che il presidente del Consiglio sta svolgendo “in un momento difficile, in cui abbiamo bisogno di mostrare un Paese sereno, con idee chiare, che riconosce propri limiti e i propri meriti in Europa e ricostruisce il suo ruolo. Un’Italia che vogliamo sana forte vigorosa”.

È un testimone ideale quello che Prodi passa a Gentiloni, mostrando alla platea un vecchio manifesto della campagna elettorale del 2006 con l’immagine di Prodi e lo slogan “La serietà al governo”. “È per questo che Paolo è qui”, dice Prodi a cui fa eco Giulio Santagata, uno dei fuoriusciti dal Pd: “L’ultima fase di governo mi sembra particolarmente positiva rispetto a dove eravamo arrivati. Si è capito che questo è un Paese che ha bisogno di essere guidato non comandato”, afferma l’economista, evidenziando il “cambiamento di stile” del successore di Matteo Renzi.

Al Professore risponde il capo di palazzo Chigi, che individua in Prodi il “simbolo del centrosinistra che vince”. “Noi siamo nati come Ulivo sotto la leadership di Romano Prodi, per andare al governo. Quella resta la nostra ispirazione, il nostro impegno, anche dopo vent’anni. Quegli slogan che ogni tanto venivano da un professore di Sassari (Arturo Parisi, ndr), ‘uniti per unire’, se li andate a riguardare sono tuttora il tessuto della coalizione del centrosinistra a guida Pd che oggi si presenta alle elezioni”. E aggiunge: “Una forza come ‘Insieme’ scommette sulla convergenza di esperienze e culture diverse: questo è il suo contributo”. E conclude: “L’obiettivo con il quale ci presentiamo alle elezioni del 4 marzo molto semplicemente è assicurare all’Italia una seconda stagione di riforme”.

I distacchi che, secondo i sondaggi, il centrosinistra registra rispetto agli avversari, sembrano non preoccupare il premier uscente: “C’e un distacco di sei-sette punti, non esistono distacchi incolmabili. Le cose possono cambiare se lavoriamo con grande impegno per un centrosinistra che risolva problemi del Paese”. E aggiunge: “Sono convinto che nella prossima legislatura l’unico pilastro stabile sia quello del centrosinistra, tutti devono dare il proprio contributo”.

? COALIZIONI
In un momento complesso come questo, spiega Prodi, le coalizioni non sono frutto di alcuna cattiveria, ma la conseguenza del moltiplicarsi del numero dei partiti: “Abbiamo bisogno di coalizioni. Non solo noi, lo si vede anche in Germania. Abbiamo bisogno di una coalizione di centrosinistra forte per due valori: lotta alla disuguaglianza e Europa”.

L’ex premier ribadisce che le sua presenza all’incontro di ‘Insieme’ è la testimonianza a “sostenere la coalizione di centrosinistra, ma soprattuto questa parte della coalizione. A Insieme mi sento particolarmente legato perché porta avanti la logica che era il mio sogno, quello di vedere unito il centrosinistra”, auspicando “un contributo plurale per una vittoria comune”.

? PIU’ EUROPA E LOTTA A DISUGUAGLIANZE
Sono pochi, per Prodi, i punti fermi intorno ai quali il centrosinistra deve fare squadra, “stare insieme e capire e interpretare i grandi cambiamenti nel mondo – ha aggiunto -. Dobbiamo fissare pochi valori e portarli avanti insieme e fare barriera contro chi con i propri programmi aumenta le diseguaglianze”.

? CENTRODESTRA, BALLETTO SALVINI- BERLUSCONI SU PREMIER
Resta ancora coperto dal mistero il nome del candidato premier di Forza Italia: “Non posso fare il nome, ma la cosa è già decisa – dice Silvio Berlusconi -. Ho anche l’ok del diretto interessato, ma i suoi impegni in questo momento sono tali per cui ha chiesto di non dare per il momento ufficialmente il suo nome. Sarà un nome importante un nome che assicurerà all’Italia splendidi rapporti con l’Europa e che forse sarà la migliore soluzione per far ottenere all’Italia tutte le cose che dobbiamo chiedere all’Europa e che finora non abbiamo ottenuto”. Un nome che, però, dice l’ex cavaliere “Salvini conosce”
“Governiamo bene con la Lega di Salvini in molte realtà – ha detto Berlusconi – Salvini si è seduto attorno ad un tavolo con me e gli altri alleati. Lui è una persona gradevole, ma anche ragionevole e concreta”.

Nega il leader del Carroccio: “Il nome del candidato premier di Berlusconi? Non lo so. La sorpresa è così sorpresa che non ne ho la più pallida idea. Le sorprese mi piacciono a Pasqua. Per il presidente del Consiglio non adoro le sorprese, preferisco la chiarezza”. E si dice sicuro che ad occupare la poltrona più importante di Palazzo Chigi sarà lui: “La Lega prenderà un voto in più di tutti gli altri del centrodestra e da presidente del Consiglio avrò l’onore e l’onere di scegliere i ministri”. Uno di questi, dice il leader del Carroccio, è l’ex Cavaliere: “Farei fare il ministro a Berlusconi: da presidente del Consiglio non vedo l’ora di far fare il ministro a persone competenti settore per settore. Il primo settore priorità per il futuro e agricoltura e pesca, che affiderei a un uomo della Lega”.

Quindi niente ruolo da capo del Viminale, come vorrebbe Berlusconi? “Mi fa piacere, ma il problema sarà mio quando gli italiani, come spero per la loro
scelta di testa, ma soprattutto di cuore, mi mandano a fare il presidente del Consiglio. Dovrò scegliere un bravo ministro dell’Interno per la sicurezza degli italiani e per i tanti stranieri che sono in Italia. Tra un mesetto saprete chi avrò scelto”, aggiunge.