Al fine di contenere al minimo il pericolo di contagio del personale sanitario e per agevolare una presenza adeguata degli operatori nei reparti impegnati nell’assistenza ai pazienti Covid-19, la Direzione ha definito una serie di misure restrittive circa l’operatività all’interno del San Bortolo.
Più in dettaglio, a partire dalla giornata di domani – venerdì 13 marzo – saranno mantenute solo le attività chirurgiche d’urgenza e, nel limite del possibile, gli interventi oncologici e di classe A (che secondo le linee guida del Ministero della Sanità prevedono il ricovero entro 30 giorni, trattandosi di casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente).
Analogamente, anche le attività ambulatoriali saranno limitate alle visite ed esami diagnostici con le classi di priorità più urgenti (U, entro 72 ore, e B, entro 10 giorni), nonché ai controlli non procrastinabili.
Per le prenotazioni di tali attività ambulatoriali le richieste saranno gestite esclusivamente per telefono (cal center del CUP 800 403 960 per il Distretto Est, 800 21 25 25 per il distretto Ovest) o presso gli sportelli (rispettando le distanze di sicurezza), mentre sono temporaneamente sospese le prenotazioni on line e presso le farmacie.
Gli utenti che avevano una prenotazione non urgente per i prossimi giorni saranno richiamati per rimandare i loro appuntamenti, anche se al momento non sarà possibile definire già una nuova data.
Rimangono operativi invece i punti prelievo, con accesso esclusivo su prenotazione tramite Internet (http://ulss8.zerocoda.it) e altri accorgimenti organizzativi tali da impedire assembramenti.
Negli altri ospedali dell’ULSS 8 Berica saranno applicate le medesime restrizioni alle attività ambulatoriali, mentre le attività chirurgiche – ove presenti – proseguiranno regolarmente.
«È un momento delicato per tutta la nostra comunità – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica Giovanni Pavesi -. Al momento la disponibilità di posti letto al San Bortolo non costituisce un problema immediato, anche in terapia intensiva, tuttavia dobbiamo prevenire con la massima determinazione ogni ulteriore possibilità di contagio, soprattutto all’interno dell’ospedale e allo stesso tempo liberare risorse per sostenere l’attività del personale sanitario che sta lavorando da giorni a ritmi forzati».