Coronavirus e sicurezza negli Aeroporti, Bologna è il primo scalo ad adottare la più innovativa soluzione

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E’ l’aeroporto di Bologna il primo scalo ad adottare l’innovativo “Metodo BeST” di Forte Secur Group, azienda trevigiana orgoglio della nostra regione, per tutelare la salute dei passeggeri e degli operatori durante i controlli di sicurezza: un nuovo sistema di controllo che permette di evitare il contatto frontale.

“L’emergenza legata al Coronavirus ha posto in primo piano l’esigenza e l’obbligo per tutti gli aeroporti di prendere in considerazione l’adozione di tutte le misure necessarie a ridurre sensibilmente i rischi di contagio.”

A sottolinearlo è Salvatore Forte l’ideatore della “Tecnica BeST”, Auditor ed Istruttore Certificato Enac e fondatore di Forte Secur Group, uno dei principali player in Italia ad occuparsi a 360 gradi del comparto di Aviation Security, di formazione degli addetti ai controlli e consulenza di sicurezza aeroportuale e di obiettivi sensibili.

Con lungimiranza- spiega Forte- l’aeroporto di Bologna, continuando una consolidata policy di attenzione alla sicurezza, ha infatti scelto di adottare da subito questa tecnica innovativa che, più di tutte le altre utilizzate per eseguire i controlli dei passeggeri, rispetta le prescrizioni dell’OMS e riduce del 70% il rischio di contagio diretto”.

“Migliorare gli standard di sicurezza e salute in aeroporto sia per i viaggiatori che per lo stesso personale addetto ai controlli – evidenzia Salvatore Forte – permette inoltre di rispettare la privacy dei passeggeri e ridurre i tempi di controllo, tutti benefici della “Tecnica BeST” certificati da medici, psicologi ed esperti del settore.

Tra i maggiori vantaggi, vi è la netta riduzione del rischio aggressione e, quel che più conta in questo periodo, del rischio contagio diretto. Rischi sempre latenti, ma che le nostre soluzioni innovative consentono di contrastare efficacemente, fino a quasi ad azzerarle”.

“Quello di ridurre sensibilmente – spiega Forte- il rischio di contagio, è uno dei maggiori vantaggi del BeST (insieme al rischio aggressione) e non serviva purtroppo grande intuito per prevedere questo tipo di episodi. Il vero problema non è solo quello di non aver previsto o sottovalutato certi rischi, ma l’incapacità di individuare e proporre soluzioni innovative per ridurre la probabilità che possano accadere.”

Sono stati raccolti da subito i feedback dal personale che attua sul campo la nuova tecnica di controllo: tutti gli operatori di security che stanno applicando questa innovativa tecnica nell’aeroporto di Bologna, si sono detti entusiasti oltre che per la riduzione del rischio di contagio diretto, anche per l’ergonomicità ed il minore stress fisico cui sono sottoposti durante il turno di lavoro.

“La Tecnica BeST- aggiunge Forte- da noi ideata nel 2015 per la formazione del personale di sicurezza addetto alla vigilanza di infrastrutture critiche, è stata successivamente adattata per rispondere ai requisiti previsti per gli aeroporti.

L’abbiamo ulteriormente ottimizzata in quest’ultimo mese a seguito dell’epidemia coronavirus: la nuova più avanzata modalità “HP” (che sta per High Protection), consente di abbattere ulteriormente l’esposizione al rischio di contagio diretto fino al 95% rispetto alla tecnica “tradizionale”.

Ed è già pronta la seconda soluzione innovativa per l’Aviation Security e per i controlli di sicurezza presso gli obiettivi sensibili: i “Corsi UST – Unconventional Security Training”, formazione innovativa adottata qualche mese fa da alcuni scali aeroportuali internazionali.

“L’idea di studiare con un approccio multidisciplinare- conclude Forte- per trovare soluzioni innovative ai rischi connessi ai controlli di sicurezza, nasce da due casi di contagio di cui sono venuto a conoscenza (di cui uno gravissimo di tubercolosi), questo sottolinea un aspetto fondamentale: l’adozione della Tecnica BeST, non è legata e non ha una validità limitata all’emergenza coronavirus, ma ha effetti positivi permanenti in quanto si basa su elementi scientifici, come ampiamente documentato da relazioni mediche.”