“50 mila euro, questa la somma proveniente dai tagli dei nostri stipendi come consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle. È con l’esempio che dobbiamo dare segnali forti”. Sono le parole di Jacopo Berti, Capogruppo in Consiglio regionale del Veneto del Movimento 5 Stelle, a margine della conferenza stampa in streaming tenutasi oggi. “È quello che abbiamo sempre fatto a favore dei veneti – aggiunge Berti – dai fondi per le scuole, ai soldi per le famiglie colpite dal tornado, al fondo per l’emergenza Vaia: un gesto che ci rende orgogliosi e che ci piacerebbe venisse imitato da altri. Ogni Consigliere regionale riceve mensilmente 4.500 euro di rimborso spese. In questo periodo, nel quale siamo tutti costretti a casa, di spese ne sosteniamo ben poche: se quella cifra venisse devoluta da tutti i componenti del Consiglio regionale del Veneto, si raggiungerebbe una somma ragguardevole e molto utile. Destiniamo questa somma al fondo regionale per l’emergenza Coronavirus e chiediamo nello specifico che vada a coprire i costi per effettuare i tamponi e per l’acquisto di presidi medici a favore del personale sanitario in questi giorni in prima linea. È fondamentale metterli in sicurezza”.
“In questi giorni stiamo continuamente raccogliendo segnalazioni da parte di medici, infermieri, oss sulle loro urgenti necessità relativamente a mascherine, protezioni, attrezzature. Siamo contenti che la Regione abbia deciso di estendere il più possibile l’effettuazione dei tamponi contro covid-19. Fin dall’inizio – aggiunge il Consigliere Manuel Brusco – noi del Movimento 5 Stelle siamo stati convinti che fosse questa la strada, ma la nostra non è mai stata, e ancora adesso non è, una posizione politica, ma semplicemente il dare ascolto alla comunità scientifica, che già all’inizio dell’epidemia aveva suggerito verifiche estese. Ora, nessuna polemica, ma bisogna seguire una linea coordinata che riconosca le vere emergenze: è il personale medico e paramedico quello più esposto al contagio, e che necessita subito dei tamponi”.
“Il contributo che vogliamo dare – ha precisato la Consigliera Erika Baldin – non è qualcosa di eccezionale per noi del Movimento 5 Stelle. Abbiamo sempre devoluto parte dei nostri stipendi da Consiglieri a bisogni urgenti del territorio veneto. Sarebbe bello che tutta la politica veneta si impegnasse insieme in questo senso. L’emergenza Covid sta ponendo problemi urgenti, giorno dopo giorno. Per noi che siamo nelle Istituzioni contribuire concretamente è un preciso dovere.”
“Ancora non ci rendiamo conto di quanto il virus sia vicino a tutti noi – sono le parole del Consigliere Simone Scarabel – io stesso sono stato toccato nella mia famiglia. Non è esagerato dire che stiamo vivendo una vera guerra: i 50 mila euro, risultato dei tagli dei nostri stipendi, sono un’arma che vorremmo fosse usata per difendere il personale sanitario. Deve essere chiaro che medici, infermieri e paramedici da un lato stanno combattendo per tutti noi, dall’altro sono quelli che rischiano di più”.
“Facciamo nostre – concludono i Consiglieri – le considerazioni del candidato presidente per il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali, Enrico Cappelletti: ci sono due parole che in questo momento penso debbano tracciare la linea del comportamento di tutti: esempio e responsabilità. La devoluzione di 50 mila euro intende incarnare entrambi questi principi. È un contributo e un gesto morale in risposta a tutte le richieste di aiuto che giungono ogni giorno. Non è più accettabile ricevere appelli da parte del personale sanitario che si prende cura di tutti noi e rischia così tanto. La politica deve essere vicina ai cittadini, ed esserlo a chi affronta il virus faccia a faccia è il primo indispensabile passo”.
L’articolo Coronavirus, Gruppo M5S: “Restituzione degli stipendi per tamponi e attrezzature sanitarie” proviene da Parlaveneto.