La vita ai tempi del Coronavirus COVID-19: mettiamoci la testa! Ce lo cantano anche i bambini e ce lo dice la psicoterapeuta Nicoletta Alessi

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Come tutto ciò che non conosciamo, il Coronavirus sta creando forte stress e ciascuno di noi lo sta vivendo e sperimentando nella vita di tutti i giorni (qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr). C’è chi è prudente, chi menefreghista, chi terrorizzato, chi pensa sia un complotto, chi invece una bufala, ma in un modo o nell’altro sta immancabilmente influenzando la nostra quotidianità ed il nostro stile di vita.

Sappiamo ancora poco sul virus e non abbiamo ancora un vaccino. Tutta questa incertezza può alterare quel senso di controllo che generalmente ci fa sentire sicuri e può alimentare un senso di minaccia e di allerta che a sua volta accresce l’ansia, andando a compromettere quello stato di lucidità che in momenti come questi è di fondamentale importanza. L’emozione della paura è naturale e fisiologica in alcune situazioni: ci consente di mettere in atto comportamenti protettivi nei nostri riguardi, ma quando questa si trasforma in panico, ecco che più che protettiva, può diventare distruttiva. Nei momenti di emergenza, in cui la paura (eccessiva) e l’irrazionale inevitabilmente rischiano di prendere il sopravvento, ci dobbiamo mettere la testa.

Per cercare di non lasciarci travolgere da tutta questa situazione, dalle mille notizie (anche fake) che i media o i sentito dire divulgano, è importante seguire alcuni piccoli grandi accorgimenti che ci consentiranno di riprenderci quella lucidità indispensabile per gestire al meglio la vita, ora con il Coronavirus. E se vogliamo che diventi solo un brutto ricordo, cerchiamo di essere lucidi e responsabili, proteggiamoci e proteggiamo. L’esposizione continua alla quantità di informazioni di TV, radio, web, … fa infatti rimanere in stato di costante attivazione il nostro sistema di allerta e paura. E qui l’ansia. Quindi, per evitare di stare sempre sul pezzo, mettiamoci la testa!

Come?

  • Innanzitutto: scegliamo quando e come informarci! Nelle ultime settimane siamo stati (e saremo) invasi da una miriade di informazioni che nutrono lo stress e confondono la mente: limitiamole! Scegliamo due momenti della giornata in cui informarci e il canale con cui farlo. Privilegiamo fonti sicure: il Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus , oppure l’Istituto Superiore di Sanità https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/ .
  • Parliamo anche d’altro: ok condividere informazioni, ma parlarne continuamente aumenta l’ansia, usciamo dal loop e diamoci uno stop scegliendo momenti appositamente dedicati per parlarne. Al contempo, però, non teniamoci tutto dentro! Parlare con qualcuno di fiducia di come ci sentiamo può, in questi casi, essere d’aiuto in quanto consente di liberarci da un peso e farci sentire meno soli… Cerchiamo un confronto empatico e positivo.

Umorismo e sdrammatizzazione, poi, non fanno male! Ciò non significa sottovalutare il problema o fregarsene, ma possono aiutare a distanziarsi dall’evento senza che questo influenzi negativamente la propria vita.

 

  • Passiamo del tempo con la nostra famiglia e i nostri amici. Avere restrizioni di movimento non significa annullare la socializzazione! La tecnologia ci può aiutare: utilizziamo videochiamate, facetime, skype, ecc… e insegniamo ai più anziani come fare per non rimanere “isolati nell’isolamento”.
  • Cerchiamo di prenderci cura di noi: se ci piace staccare la spina facendo shopping, ora non è il momento giusto! Ricalibriamo le nostre attività, per il bene nostro e della comunità. Potremmo iniziare a leggere un libro, fare giardinaggio, stare con la famiglia, stare all’aria aperta (magari non al parco con altre mille persone o facendo una vasca in centro). E se ci scaricassimo un’app per imparare una lingua straniera? Questo periodo potrebbe farci scoprire delle nuove parti di non, non tutto il male viene per nuocere! E’ difficile cambiare il nostro stile di vita, già… ma oggi è l’aspetto sul quale porre grande attenzione e che davvero rappresenta l’arma vincente per poter uscire da questa situazione che sembra surreale, ma non lo è. Lo dice l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità). Pertanto tutti dovremmo riflettere su questo, su ciò che possiamo cambiare di noi e su ciò che possiamo fare nel nostro piccolo per contribuire a contenere quella che è già definita una pandemia.
  • Facciamo attività che ci aiutino a rilassarci: yoga, Training Autogeno, meditazione. Moltissimi video di rilassamento e respirazione consapevole sono gratuiti e disponibili on-line.
  • Poniamo attenzione al riposo: dedichiamoci ad attività rilassanti alla sera, meglio non vedere notiziari o speciali sul Coronavirus prima di addormentarsi per non scivolare tra le braccia di Morfeo con emozioni negative.

 

… e i bambini?

 

I bambini, soprattutto in questo momento complesso e delicato, necessitano di informazioni chiare, aggiustate in base all’età, in modo che possano essere comprese. Ancor di più, l’adulto di riferimento, deve essere lucido. E’ importante non esporre i bambini a immagini e notizie non adatte al loro livello di comprensione. Scegliamo un momento del giorno da dedicare alla visione di notizie sul Coronavirus, in modo tale da spiegare e rendere comprensibile quanto sta accadendo e rassicurare i bambini attraverso una visione realistica e orientata agli aspetti positivi, magari spiegando loro che ci sono molte persone che si stanno occupando del Coronavirus e quali sono gli accorgimenti che da buon cittadino è importante che metta in atto. Insegniamogli ad essere proattivo e a seguire le regole, diventerà un adulto migliore!

I bambini, poi, possono continuare a fare le cose da bambini: giocare, parlare di cose divertenti, fare i compiti. Stare con mamma e papà senza che vedano solo volti impauriti ed allarmati è importante: i bambini imparano molto da ciò che li circonda e ricordiamoci che sì possono essere piccoli, ma osservano e comprendono! Un bambino per sentirsi sicuro ha bisogno di stare con un adulto in grado di trasmettere affetto e padronanza. E se un bambino vede un genitore sopraffatto dalla paura, che lettura potrà dare di quello che sta succedendo? Che spiegazione potrà darsi? Ricordiamoci che se non riusciamo a calmare noi stessi, non possiamo dare sicurezza ai nostri bambini!

 

Come raccontare il Coronavirus ad un bambino?

Lo psicoterapeuta Alberto Pellai ha condiviso un racconto molto utile da leggere ai bambini e che spiega come sconfiggere quel mostriciattolo fantasma (ovvero il Coronavirus). Ecco il link!
https://www.corriere.it/cronache/20_febbraio_23/caro-bambino-ecco-perche-coronavirus-ci-fa-tanta-paura-ma-tu-non-devi-temere-13e9f8c8-5636-11ea-b447-d9646dbdb12a.shtml?refresh_ce-cp

Oppure c’è Margherita ed il Coronavirus: https://www.policlinico.mi.it/coronavirus-spiegato-a-bambini-e-adolescenti

Un video interessante potrebbe essere anche quello in copertina.

E per chi ha un figlio con un disturbo del neurosviluppo i simboli possono essere importanti. A questo link troverete un piccolo opuscolo di grandissima utilità!

https://www.policlinico.mi.it/uploads/fom/attachments/pagine/pagine_m/78/files/allegati/534/lettera_di_un_professore_-_sul_virus_covid19.pdf

Mettiamoci la testa. E per essere lucidi respiriamo… Prendiamo tutti un lungo respiro in questo tempo materiale e mentale così complicato. Un tempo fisico fatto ora di un ritmo lento troppo spesso dimenticato, dovuto a questa nostra società così veloce e piena di “cose” da fare. Prendiamo un respiro per noi stessi e per la nostra famiglia per dare peso a quelle piccole cose a volte tralasciate per pigrizia o perché il tempo non è mai abbastanza. Oggi abbiamo la possibilità di fare una cosa per noi: Sentirci e ritrovarci. Ascoltiamoci e tutto andrà bene, i ritmi “normali” di una società frenetica torneranno e guardandoci indietro ci diremo: “Ho avuto il piacere di avere il tempo tra le mie mani e sono riuscito a dargli un senso per amarmi di più”.

Nicoletta Alessi – Psicoterapeuta

PROPOSTE EDUCATIVE. www.pedagogylab.it

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