Coronavirus, Rifondazione Comunista Vicenza: gente non muore di covid ma di tagli alla spesa sanitaria

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E’ ormai chiaro a tutti – è scritto in un comunicato di Rifondazione Comunista Vicenza – che se la gente morirà in questi giorni, non morirà di coronavirus ma di tagli alla spesa sanitaria.

La Siaarti, la società scientifica che rappresenta gli anestesisti rianimatori, ha ipotizzato in questi giorni l’eventualità che se la situazione di emergenza sanitaria attuale permanesse a livelli critici non sarebbe più possibile curare tutti i malati di coronavirus per mancanza di risorse (respiratori e personale) e ha proposto una soluzione: “può rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in terapia intensiva”.

La Siaarti praticamente propone che durante l’epidemia di coronavirus l’art 32 della Costituzione Italiana venga sospeso, in totale contraddizione con le parole del Presidente Mattarella che dice “I cittadini stiano uniti intorno alla Carta” e all’art. 32 della Costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”

Sospendere l’art 32 significherebbe che i medici sono autorizzati a curare i malati in modo diseguale: alcuni malati non avrebbero più diritto alle cure mediche! Perchè troppo anziani? perchè troppo malati? Perchè troppo poveri? Perchè stranieri? … perchè troppi!

La Siaarti avanza una proposta terrificante e odiosa perchè sotto c’è un concetto utilitaristico, lo stesso concetto che è stato utilizzato da chi ci ha governato per tagliare in questi decenni il servizio sanitario pubblico, la scuola pubblica, la previdenza pubblica… Ma nel documento della Siaarti non si trova nessuna richiesta di maggiore risorse e quindi nessuna critica ai tagli! E infatti il documento della Siaarti ha avuto subito l’avallo dal direttore dell’ulss 0 Veneto il dott Domenico Mantovan.

Ma anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti, cantava il nostro Faber. I dati le confermano oggi in Germania ci sono 28mila postazioni di terapia intensiva, in Italia poco più di 5300. A fatica il Presidente del Consiglio ha scritto un decreto che punta a potenziare la dotazione di un ulteriore 50%, tradotto si spera di arrivare a 7500 postazioni, facciamo 8mila. Cioè meno di un terzo della dotazione tedesca.

Globalmente, la spesa sanitaria sostenuta dallo Stato italiano, nel 2017, è stata pari al 6,6% del Pil. Valore inferiore di circa tre punti percentuali a quella in Germania (9,6%) e Francia (9,5%), di un punto percentuale rispetto al Regno Unito.

Sempre secondo la Corte dei Conti, i dati Ocse relativi all’arco temporale 2000/2017 mostrano, soprattutto a partire dal 2009, la progressiva perdita di peso relativo del comparto sanitario sul Pil, rispetto a quello nei maggiori paesi europei. Se nel 2000 Francia e Germania spendevano per il servizio sanitario due punti percentuali di Pil in più rispetto all’Italia (rispettivamente 7,5%, 7,7% e 5,5%), nel 2017 il divario è cresciuto a tre punti percentuali.

E’ chiaro a tutti che se la gente morirà in questi giorni, non morirà di coronavirus ma di tagli alla spesa sanitaria. E voi politici che avete tagliato con la scure la sanità pubblica non sarete mai assolti perché siete i mandanti della morte dei nostri cittadini.