Quali sono le doti richieste a un personal trainer?

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Un personal trainer in azione
Un personal trainer in azione

Quando ci si iscrive a una palestra, di solito, si ha a disposizione un personal trainer che permette di usufruire di un allenamento di prova: in questo modo ci si può orientare e si ha l’opportunità di capire se ciò che si sta testando è veramente quello di cui si ha bisogno. Questo non vuol dire, comunque, che un istruttore di fitness sia solo colui che spiega come si devono sollevare i pesi o in che modo devono essere utilizzate le macchine. Egli, invece, è un professionista che deve essere coinvolto a tutto tondo nel benessere dei propri assistiti.

La professionalità

È facile dire che un personal trainer dovrebbe essere professionale: ma come si riconosce in concreto questa caratteristica? Per trovare una risposta è necessario prestare attenzione al modo in cui l’istruttore si comporta, ma anche a come si veste e alle dinamiche che contraddistinguono le sue relazioni con la clientela. Un buon approccio – anzi, forse il solo davvero auspicabile – è quello che comincia con una conversazione relativa agli obiettivi che il cliente si propone di raggiungere e alle aspettative che ha. Al tempo stesso, è fondamentale che l’allenatore si informi sullo stato di salute e sulle condizioni dei propri assistiti.

Le certificazioni

Sarebbe auspicabile poter verificare le certificazioni ottenute dal personal trainer, così da controllare il suo percorso formativo. Il corso personal Trainer di Fitnessway Academy, per esempio, è una valida garanzia. I corsi di primo livello possono essere frequentati da tutti, mentre quelli di secondo livello sono aperti ai diplomati Isef, ai laureati in scienze motorie, ai diplomati Asi, agli studenti al terzo anno del corso di laurea in scienze motorie e ai laureati in medicina. I corsi vengono organizzati in dieci regioni in Italia: a Roma, a Milano, a Torino, a Verona, a Bologna, a Firenze, a Cagliari, a Bari, a Napoli e a Palermo. Gli allievi sperimentano i programmi e gli esercizi insieme con il corpo docenti, così da comprendere in che modo si devono approcciare ai propri assistiti.

La capacità di relazionarsi con le persone

Essere in possesso di un ampio bagaglio di conoscenze e di nozioni serve a poco se poi non si è in grado di gestire con abilità i rapporti umani. L’empatia è, non a caso, la più importante delle doti che vengono richieste a un personal trainer: si tratta della sua capacità di ascoltare ciò che gli viene detto, di capire e di interpretare. Una volta definiti all’inizio gli obiettivi che dovranno essere raggiunti, è opportuno assicurarsi giorno dopo giorno che il lavoro progredisca come ci si attende, essendo eventualmente pronti a modificarlo in caso di necessità.

Le competenze e la specializzazione

A volte è bene diffidare da chi ritiene di essere esperto di tutto, mentre conviene privilegiare i professionisti specializzati in questo o quel campo. Essere tuttologi non è possibile: quindi ci si fida di più dei personal trainer che ammettono di non avere competenze in un particolare settore e di essere più ferrati in altri ambiti.

Saper insegnare

È chiaro che un personal trainer deve soprattutto essere bravo a insegnare: quindi deve saper far stare bene le persone con cui interagisce e si relazione. L’attenzione deve sempre essere focalizzata sul cliente: il suo benessere è la priorità a cui badare. Certo, un allenatore con esperienza si può permettere anche di pensare e di agire allontanandosi da schemi preconcetti. Non è detto che ci si debba fossilizzare su esercizi convenzionali nel caso in cui essi si dimostrino inadatti. Questo fa il bravo allenatore: individua i migliori allenamenti e li modifica in corso d’opera in base alle contingenze.