Giorno del Ricordo, Roberto Ciambetti: dagli esuli istriani e dalmati una grande lezione etica e morale su cui riflettere

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Sabato 10 febbraio: invito tutti i Veneti a trovare un minuto per ricordare la tragedia che travolse gli istriani, i giuliani e i dalmati costretti dalla pulizia etnica titina ad abbandonare le loro case, il loro lavoro e tutti i ricordi. Non possiamo dimenticare uomini e donne, colpevoli solo d’essere italiani, finiti assassinati nelle foibe, annegati in mare o morti nei gulag titini: a loro un pensiero, una preghiera e l’impegno affinché sia fatta giustizia”.
Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, incontrando nel Vicentino degli esuli istriani e i loro parenti, ha sottolineato che “c’è una pagina di storia tutta da scrivere sull’esodo istriano-dalmata: i profughi giunsero qui, principalmente nel triestino, in Veneto e Friuli. Furono accolti in centri di accoglienza in condizioni veramente aspre e drammatiche. Senza nulla, nel volgere di pochi anni, riuscirono a costruirsi una nuova vita grazie al loro lavoro, ai loro sacrifici. Non se ne stettero con le mani in mano, si tirarono su le maniche e costarono pochissimo alla collettività. Costruirono da zero il loro futuro e sono stati determinanti per lo sviluppo dell’economia e della società veneta. Operai, impiegati, piccoli e medi imprenditori, liberi professionisti, commercianti e intellettuali: non c’è stato settore in cui non abbiano contribuito alla crescita del nostro Veneto. È una storia di riscatto, ma anche un grande insegnamento etico e morale di cui noi tutti dovremmo esser loro grati e sul quale avremmo tantissimo su cui riflettere”.