Rai, Coronavirus solo in tg e talk. L’ad Salini: “c’è troppa ansia”

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Zaia su Rai 1
Zaia su Rai 1

Contrordine, ragazzi. Meno Covid, più fiction e show. Come Musica che unisce, il concerto “tinello&cucina” delle star italiane andato in onda martedì sera. Un’idea originale, che però non ha dato i risultati sperati in termini di ascolti: 3 milioni e 600 mila telespettatori per il 14,1% di share, battuto da Harry Potter con 4 milioni e 400 mila. Ma ha raggiunto lo scopo solidale: quasi 1,7 milioni di euro sono stati raccolti per la Protezione civile e ieri Angelo Borrelli, in conferenza stampa, ha ringraziato pubblicamente la tv di Stato e i telespettatori.

La nuova linea di mamma Rai è stata illustrata lunedì pomeriggio da Fabrizio Salini in una lunga riunione con i direttori di rete e testata. Dove pure si è parlato di novità nel campo dell’informazione. In Viale Mazzini, infatti, si sta studiando un nuovo programma, una striscia di mezz’ora da mandare in onda tutte le sere intorno alle 20.30 su Rai3 condotta da Lucia Annunziata. Altra novità è la nomina di Antonio Di Bella al “coordinamento del flusso informativo di tg e programmi sull’emergenza Coronavirus”. La famosa direzione coordinamento news che all’epoca di Antonio Campo Dall’Orto era gestita da Carlo Verdelli, esperienza su cui il direttore di Repubblica ha scritto pure un libro (Roma non perdona. Come la politica si è ripresa la Rai), dove dedica pagine di perfida ironia agli alti papaveri di Viale Mazzini. E la nomina di Di Bella da molti in Rai viene vista come un modo di accontentare il Pd, che da tempo smania per avere piu? spazio.

Ma torniamo alla riunione di lunedi?. Se un paio di setti- mane prima Salini aveva dato l’input di occuparsi della pandemia a ogni ora del giorno e della notte, due giorni fa c’e? stato il dietrofront.

“Stiamo generando troppa ansia nella gente e rischiamo un corto circuito informativo. Del Covid si devono occupare i tg e le trasmissioni preposte, per il resto cerchiamo di alleggerire la tensione”, ha detto l’ad ai suoi interlocutori. Quindi va bene il Covid nei tg, negli speciali, come quelli del Tg1 (che però sono in calo di ascolti), a Porta a Porta, a Tg2 Post, a Report. Ma, ad esempio, Uno mattina, La vita in diretta e Italia racconta devono parlare d’altro. Poi, per l’enorme platea televisiva degli italiani costretti a casa (quasi 4 milioni in piu? al giorno), si continua con le grandi fiction e con l’intrattenimento di qualita?, come i programmi di Alberto Angela, sempre recordman di ascolti, sia che parli di Venezia o degli antichi Sumeri. Ma si stanno studiando anche novita? e serate-evento per la solidarieta?, sull’onda di quella di martedi? scorso.

In questa chiave va inserito anche il via libera a un “tavolo sociale”, affidato a Giovanni Parapini (ex responsabile della comunicazione), con l’obiettivo di coordinare le attivita? che la Rai svolge in campo sociale, ma pure di proporre contenuti alle reti e campagne di sensibilizzazione in tema Covid-19.

Tornando all’informazione, in Rai questo e? il periodo d’oro di Antonio Di Bella che, oltre al coordinamento news, e? stato nominato a capo della task force anti fake news, fortemente voluta da Salini. Mentre la sua Rainews si sta conquistando sempre piu? spazio all’interno dei normali palinsesti, dove e? andata a sostituire alcune edizioni minori di Tg1 e Tg2, con vari travasi di bile all’interno delle redazioni. Per Rai2, invece, per l’estate potrebbe arrivare un nuovo programma d’informazione: per la conduzione si pensa a Gerardo Greco o alla giornalista del Tg2, Manuela Moreno. A bocca asciutta, per il momento, e? rimasto Franco Di Mare. Nominato alla direzione day time ora congelata dall’emergenza, punterebbe alla direzione di Rai3 con l’appoggio dei 5 Stelle, dove pero? al momento e? ben salda Silvia Calandrelli. Che dirige anche Rai Cultura. In Viale Mazzini e? la stagione degli incarichi plurimi.

di Gianluca Roselli da Il Fatto Quotidiano