Ambiente, infrastrutture, edilizia, scuole, ricerca e sanità: l’on. Silvia Covolo (Lega) apre il dibattito sul dopo Coronavirus

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Fir per i risparmiatori truffati dalla banche visto dall'on. Silvia Covolo (foto nel suo studio professionale), , membro della Commissione Finanze della Camera
Fir per i risparmiatori truffati dalla banche visto dall'on. Silvia Covolo (foto nel suo studio professionale), , membro della Commissione Finanze della Camera

L’intervento dell’onorevole marosticense Silvia Covolo (Lega) su ParlaVeneto.it, la testata del network VicenzaPiù dedicata alle attività dei politici eletti (o candidati a una elezione) in Veneto e degli europarlamentari del Nordest, apre il dibattito sul dopo Coronavirus lanciato da “Ambiente, infrastrutture, edilizia, scuole, ricerca e sanità: i temi che dopo il Coronavirus devono diventare… virali“, un articolo in cui da direttore di VicenzaPiù invito a confrontarsi sul dopo Coronavirus.

Pubblicheremo i vari interventi dei politici su ParlaVeneto e subito dopo su VicenzaPiu.com senza anticiparne nel titolo i contenuti, il che potrebbe ingenerare equivoci o potrebbe essere parziale, e senza nostri commenti, che ci riserviamo di fare a fine percorso informativo magari in un confronto pubblico, fisico o a distanza che potrà essere, per rispettare il pensiero di ognuno e per dare modo al dibattito di svolgersi con totale libertà di espressione.

Grazie a chi vorrà intervenire nel dibattito anche al di fuori dei politici scrivendo in questo caso a cittadini@vipiu.it: ne terremo conto valutandone la pubblicabilità, totale o per parti fondamentali, non in base alle opinioni espresse ma alla loro prospettazione civile e democratica.

Ecco, quindi, quello che ci scrive la parlamentare vicentina della Lega, già sindaco di Breganze

Penso che questa epidemia ci abbia colti impreparati e abbia messo in evidenza tutti i deficit del sistema socio-economico italiano, forse già noti, anche se abbiamo sempre cercato di nascondere la testa sotto la sabbia, finché la barca poteva navigare. Spero che il virus non sia stato solo causa di disgrazie ma che possa essere visto come occasione di rinascita e di ripartenza, per colmare le tante carenze ed inefficienze a cui eravamo ormai assuefatti.

Anche oggi (ieri per chi legge) è crollato un ponte in Toscana: si è sfiorata l’ennesima strage. Non è concepibile che opere pubbliche costate cifre spropositate si trovino in un simile stato di manutenzione. Prima di costruire ancora dobbiamo pensare a preservare in buone condizioni l’esistente, dando più attenzione alla sicurezza che all’estetica. Le risorse saranno limitate perché ormai dirottate a salvare il tessuto produttivo di un paese devastato, e proprio per questo occorrerà puntare più alla qualità che alla quantità delle opere pubbliche.

Quando eravamo al Governo avevamo stanziato numerose risorse per i Comuni e per le Province, per la messa in sicurezza di scuole, strade etc. Penso che questo periodo di isolamento ci abbia consentito di eliminare tante cose superflue, come gli spostamenti inutili, quelli che si facevano solo per il gusto di non stare a casa e di riempire il tempo: la riduzione dei viaggi e del via vai, anche in macchina, dovrebbe avere effetti positivi sull’ambiente, ormai troppo inquinato e contaminato, anche a causa della nostra smania di consumo.

Il rischio di contagio non permetterà a molti studenti di completare i restanti mesi di scuola. Non è però concepibile che un anno scolastico sia fatto di 4 mesi di lezioni e di compiti. Molti insegnanti hanno già attivato modalità di e-learning e corsi di insegnamento on line. Chissà che questa non diventi una buona prassi anche per il futuro, o per le attività extrascolastiche, se quelle didattiche riprenderanno il loro corso ordinario.

In tutto questo, il sistema sanitario ha retto e le Regioni, che lo gestiscono, si sono dimostrate pienamente responsabili e all’altezza delle situazioni. Non avrebbe senso ridare centralità allo stato e sottrarre questa materia alla competenza concorrente regionale.

Il Governo è intervenuto tardivamente rispetto alle Regioni e ai Comuni, enti più vicini ai cittadini ed enti con una conoscenza molto più precisa delle esigenze locali. Lo Stato avrebbe dovuto dettare in anticipo le linee guida o le misure uniformi su scala nazionale, non abbandonare a se stessi Governatori e Sindaci, salvo riservarsi poi il potere di revoca delle misure contrastanti con quelle adottate a posteriori a livello centrale.

La mancanza di coordinamento ha dimostrato, al contrario, che occorre valorizzare le realtà locali, concedendo nuove e più ampie forme di autonomia alle Regioni a statuto ordinario che ne hanno fatto richiesta. In Veneto abbiamo un esempio di come la sanità possa essere governata secondo i principi di economicità, efficienza ed efficacia, a livello locale. Un modello esaltato anche dal Financial Times, che va pertanto premiato e incentivato.

On. Silvia Covolo (Lega)

Qui tutti gli interventi al dibattito su “Ambiente, infrastrutture, edilizia, scuole, ricerca e sanità”


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