Il silenzio domina la Basilica di Monte Berico. Quella che è una delle note caratterizzanti il Venerdì santo nella contemplazione dell’amore di Dio e compassione con tutti i crocifissi della storia, in particolare le vittime e le famiglie colpite dal Coronavirus, appare in tutta la sua essenziale forza nell’entrata del Vescovo e dei concelebranti nella Basilica quasi vuota. Il vescovo Beniamino, infatti, come in tutto questo inedito Triduo celebra solo con la comunità dei Frati di Monte Berico. Con loro anche il vicario generale mons. Lorenzo Zaupa, il priore di Monte Berico p. Carlo Maria Rossato, il Padre Provinciale p. Lino Pacchin, il direttore dell’Ufficio Liturgico mons. Pierangelo Ruaro e il cerimoniere mons. Fabio Sottoriva.
Questa piccola comunità innalza a Dio la supplica per i malati, vittime di questa pandemia, per il personale sanitario in prima linea in questo grande sforzo per curare così tante persone, per le famiglie provate dal punto di vista anche sociale ed economico.
La Parola proclamata, la preghiera universale, la croce e l’eucaristia sono il cuore di questa celebrazione in cui l’omelia è affidata al Padre provinciale dei Servi di Maria P. Lino Pacchin. Nel contemplare il Crocifisso si alza a nome di tutta la chiesa vicentina la speranza nella Risurrezione, la certezza che l’Amore vince la morte.