La morte di Luis Sepúlveda (per Coronavirus ndr) lascia un vuoto nella cultura mondiale. Autore di tanti romanzi, racconti, saggi, memorie (e non solo de “La gabbianella e il gatto”) fu esule e attivista politico sempre al fianco del popolo cileno oppresso dalla dittatura di Pinochet e di chi lotta per la libertà.
Con lui se ne va una delle voci più sincere, libere e realmente popolari della letteratura non solo latinoamericana ma mondiale.
Lo salutiamo come si fa con i grandi, a testa alta e con la schiena diritta.
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