25 aprile in Veneto, tra leggenda e tradizione: el bòcolo de San Marco

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Il 25 aprile, giorno della Liberazione, è anche il giorno del patrono di Venezia, San Marco. Quest’anno per la prima volta dai tempi della guerra si festeggia in una situazione molto particolare e non si potranno organizzare le tradizionali sagre di San Marco, festa molto sentita nella nostra regione.

A San Marco è legata anche una leggenda, citata anche nel capolavoro della letteratura francese antica, La Chanson de Roland, cioè quella del bòcolo de San Marco.

Maria, la figlia del doge Angelo Partecipazio infatti si innamorò del giovane Tancredi, ma il padre non approvava. Per fargli cambiare idea, Maria convinse Tancredi ad andare a combattere contro gli arabi in Spagna a fianco di Carlo Magno. Se fosse tornato vincitore, avrebbe guadagnato la stima del doge. Ma Tancredi fu purtroppo ucciso in battaglia, ma prima di morire, colse una rosa e chiese ai suoi amici di portarla a Venezia dalla sua amata Maria.

Così fecero e a Maria fu data la rosa ancora intinta nel sangue del giovane. Il giorno dopo la ragazza fu trovata morta con la rosa di Tancredi sopra al cuore.

La tradizione centenaria di Venezia vuole dunque che il 25 aprile, nel giorno dedicato a san Marco, sia offerto a fidanzate e mogli un bocciolo (in veneto bócoło) di rosa rossa, in segno d’amore.

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